Attualità e Politica
10/10/2019 | 11:52
10/10/2019 | 11:52
ROMA - In attesa della normativa nazionale di riordino dell’intero settore del gioco, via libera alla «abrogazione o sospensione» del distanziometro previsto dalla legge regionale del Piemonte. E' l'appello delle associazioni dei gestori Astro e Sapar, ascoltate oggi in audizione dalle Commissioni Salute e Commercio del Piemonte. A preoccupare gli operatori, in particolare, è la parte della norma – definitivamente in vigore dal maggio di quest’anno - in cui si prevede che la sua applicazione sia «estesa retroattivamente» alle sale da gioco, alle sale scommesse e agli esercizi generalisti (bar e tabaccherie) presso cui «sono installati apparecchi da gioco già esistenti all’entrata in vigore della legge». Le principali limitazioni introdotte dalla legge riguardano la collocazione territoriale degli apparecchi e l’orario di apertura delle sale o di funzionamento delle slot machine, ma - ricorda Astro - «dal punto di vista epidemiologico non si è riscontrata nessuna evidenza positiva: ad oggi non è stata censita nessuna diminuzione dei soggetti affetti da disturbo da gioco d’azzardo». Anzi, «il dato diffuso nel corso della trasmissione “Presa Diretta” andata in onda il 30 settembre, secondo cui, per effetto della legge, ci sarebbe stato in Piemonte un dimezzamento dei malati da gioco, non trova, al momento, alcun riscontro documentale».
I provvedimenti restrittivi adottati in Piemonte «non hanno portato ad una diminuzione del gioco, ma soltanto a uno spostamento della domanda»: i giocatori si sono spostati «verso contesti territoriali limitrofi in cui non sono presenti misure restrittive» o «verso l’offerta illegale di gioco, il cui rinvigorimento è attestato dalle numerose operazioni condotte dalle forze dell’ordine sul territorio regionale».
La decisione del legislatore piemontese di prevedere l’applicazione "retroattiva" del distanziometro anche alle sale e agli esercizi già esistenti «ha comportato lo smantellamento - quasi totale - del circuito legale, producendo un chiaro effetto espulsivo dell’offerta lecita dal territorio regionale e generando, al contempo, pericolose ripercussioni sul fronte dell’occupazione». Astro sottolinea che «le aziende colpite dall’applicazione retroattiva della normativa sulle distanze sono sorte e sono state avviate nella piena legalità e sarebbero tuttora lecitamente esistenti se si applicasse la normativa nazionale. Quanto attuato dalla Regione Piemonte si rivela essere, pertanto, un intervento “punitivo” non collegato alla consumazione di condotte illecite da parte degli imprenditori costretti a chiudere». Astro fa appello alle istituzioni regionali affinché «rivedano l’individuazione dei luoghi sensibili, circoscrivendo l’attribuzione di tale natura ai soli luoghi che effettivamente sono destinati, per la loro naturale funzione, ad ospitare soggetti in condizioni di vulnerabilità specifica con riguardo al rischio della dipendenza da gioco». In attesa di poter arrivare a una revisione di una normativa nazionale di settore, Astro chiede quindi alla Regione Piemonte di «arrivare, nel rispetto delle sensibilità prioritarie dei “territori”, a condividere soluzioni capaci di tutelare la salute pubblica, l’economia, l’occupazione e l’imprenditoria del settore che rappresenta l’unico presidio di legalità sul territorio».
MSC/Agipro
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