Attualità e Politica
12/12/2019 | 14:14
12/12/2019 | 14:14
ROMA - «Serve una norma di riordino, non si può continuare a intervenire così sul settore giochi. I lavoratori della filiera del gioco legale valgono quanto i lavoratori che producono plastica o bibite zuccherate. Lo Stato non può pensare di fare cassa sui giochi, continuando ad aumentare l'attesa di entrate dal settore senza fare una politica coerente». Lo ha detto Franco Mirabelli (PD), nel corso di una conferenza stampa alla Camera, sottolineando che «l'aumento del preu in questa manovra è eccessivo».
«Bisogna diminuire l'offerta e la domanda, ma poi non si può pretendere di avere più soldi dal gioco: è evidente che questo uccide intere categorie e spinge verso il gioco illegale. Bisogna avere rispetto di chi lavora e mi impegno già dalle prossime settimane a lavorare su questo tema», ha spiegato.
«Questa vicenda si risolverà solo se facciamo una norma complessiva di riordino, mi impegnerò perché si faccia al più presto e venga considerata una priorità. Bisogna fare delle scelte, questo settore non può essere utilizzato come una banca: deve pagare il giusto e deve avere la possibilità di lavorare», ha sottolineato. «Nella scorsa legislatura avevamo costruito un'intesa in Conferenza Unificata che avrebbe anche chiarito tutte le questioni del rapporto con gli enti locali: sulla collocazione dei punti gioco bisogna riprendere quel ragionamento», ha concluso.
«Se il gioco con vincita in denaro fa male, allora fa male tutto, non solo le slot: se il Governo vuole farlo, deve proibire il gioco in Italia in tutte le sue forme», ha aggiunto il presidente di Sapar, Domenico Distante. «Noi e i nostri dipendenti non possiamo essere considerati di Serie B, non è corretto», continua, scagliandosi anche contro le normative degli enti locali che limitano il gioco sul territorio. «Il Decreto Dignità conteneva il riordino nazionale del settore: sono passati 14 mesi e non è ancora successo nulla. Lo Stato non tutela le piccole e medie imprese», ha concluso Distante.
«Il riordino del settore è un tema trasversale che deve essere affrontato da tutti i partiti. Non ho visto un impegno delle opposizioni sul gioco, anche sulla lotta alla dipendenza: su questo aspetto sto predisponendo una mozione, che presenterò in Aula all'inizio del prossimo anno. Abbiamo bisogno di un testo unico, una legge quadro sul settore, altrimenti possiamo continuare a parlare all'infinito», ha concluso Michela Rostan (LEU).
MSC/Agipro
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