Attualità e Politica
20/11/2024 | 15:20
 
		        	20/11/2024 | 15:20
 
            ROMA – Le restrizioni sui limiti orari del gioco a Varese non sono giustificate dalla situazione sanitaria del territorio. Secondo i dati ufficiali forniti dalla Azienda Socio Sanitaria Territoriale (Asst) “Sette Laghi” sull’attività di tre Servizi Dipendenze patologiche (Ser. D.) – Varese, Accigliate e Cittiglio - che servono 102 comuni, le persone in cura nel 2023 erano 32, scese a 23 nei primi dieci mesi del 2024. Il dato più eclatante, nel senso che conferma l’inesistenza di un’emergenza gioco, è quello riguardante il Ser.D. di Varese, il cui ambito di competenza comprende 42 comuni, Varese incluso. Nell’intero territorio considerato, vi sono stati 5 pazienti in cura nel 2022, 5 nel 2023 e 2 nei primi dieci mesi di quest’anno. Sono alcuni dei numeri che l’associazione degli operatori di gioco lecito As.tro ha illustrato questa mattina in un incontro con il Prefetto Salvatore Pasquariello, con particolare focus sulle ordinanze pubblicate dai sindaci di Varese (28/06/2024) e Busto Arsizio (29/10/2024), che limitano a sole otto ore al giorno (dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23) l’offerta di gioco mediante gli apparecchi. Il documento presentato da As.tro, attraverso una serie di osservazioni, mira a dimostrare l’inefficacia di queste restrizioni, che “stanno mettendo a serio rischio la tenuta dell’intero comparto del gioco legale”.
I dati emersi, secondo As.tro, “non giustificano l’adozione di provvedimenti afflittivi tali da mettere a rischio i posti di lavoro e la sopravvivenza di aziende”.
INEFFICACIA NEL PREVENIRE LA DIPENDENZA – Rimanendo sul piano medico-scientifico, As.tro ritiene le limitazioni orarie “inefficaci per la prevenzione della dipendenza da gioco”, riportando il parere di diversi esperti, come Sarah Viola (Consulente Tecnico d’Ufficio presso il Tribunale di Bergamo, Responsabile del Reparto DCA dell’Ospedale Sant’Isidoro di Trescore Balneario (BG) e Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bergamo), secondo cui “qualsiasi forma di limitazione avrà l’effetto paradossale di aumentare il bisogno, di rendere, cioè, più piacevole, molto più piacevole, il momento in cui il limite viene infranto, raggirato o, semplicemente accettato e superato”.
SPOSTAMENTO VERSO ALTRI CANALI DI GIOCO - Lo strumento delle limitazioni orarie – prosegue As.tro nel documento consegnato al prefetto – appare inoltre anacronistico alla luce delle nuove tecnologie. La limitazione o l’inibizione di un prodotto di gioco determina automaticamente lo spostamento della relativa domanda verso altri prodotti presenti sul mercato (sia online che terrestre), lasciando inalterata l’entità complessiva della spesa per il gioco. Nel caso del Comune di Varese, il dirottamento verso canali alternativi è accentuato dalla presenza del Casinò di Mendrisio a soli 20 chilometri di distanza.
INCOMPATIBILITA’ CON LA NORMATIVA CHE DISCIPLINA L’ORARIO DI LAVORO - I Comuni di Varese e Busto Arsizio hanno introdotto due fasce orarie in cui è consentita l’offerta di gioco mediante apparecchi (una di tre ore, dalle 9 alle 12, e l’altra di cinque ore, dalle 18 alle 23), frammentando gli orari di lavoro. A differenza del precedente orario di apertura di 15 ore consecutive – spiega As.tro - le nuove fasce consentono di impiegare una sola persona con contratto full time, invece delle tre risorse utilizzate fin qui.
SPROPORZIONALITA’ DEI PROVVEDIMENTI - Contestata poi la sproporzionalità delle ordinanze e il mancato bilanciamento degli interessi coinvolti, anche alla luce dell’attuale confronto tra Stato e Regioni. La posizione che il MEF ha ritenuto più equilibrata, in materia di limitazioni orarie, dovrebbe prevedere sette ore di chiusura giornaliera per gli esercizi non certificati e cinque ore e mezzo per gli esercizi certificati. Le Regioni, che hanno sempre manifestato un atteggiamento più restrittivo rispetto al Governo, sarebbero orientate su otto ore giornaliere di chiusura per gli esercizi non certificati e sei ore per gli esercizi certificati. I provvedimenti emanati dai Sindaci di Varese e Busto Arsizio, invece, impongono ben sedici ore giornaliere di inibizione dell’offerta di gioco lecito mediante gli apparecchi.
LE POSSIBILI STRATEGIE DI EFFICACE PREVENZIONE DELLA DIPENDENZA DA GIOCO - As.tro conclude proponendo alcune soluzioni alternative, finalizzate alla prevenzione dei fenomeni di dipendenza: interazione continua tra gli operatori del gioco lecito e le strutture sanitarie; formazione del personale; certificazione degli esercizi sulla base delle misure messe in atto per la prevenzione dei fenomeni compulsivi; campagne educative e formative, soprattutto in ambito scolastico; registri di esclusione e/o autoesclusione dei giocatori patologici; soluzioni tecnologiche da applicare ai congegni terrestri e ai siti di gioco online che consentano il riconoscimento e l’inibizione dei comportamenti compulsivi.
GL/Agipro
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