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Ultimo aggiornamento il 05/09/2025 alle ore 21:15

Attualità e Politica

04/09/2025 | 15:14

Report Yield Sec, il gioco online illegale in rapida crescita nell’Unione Europea: oltre il 70% dei ricavi e 81 milioni di clienti nelle mani del mercato nero. E in Italia…

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Report Yield Sec il gioco online illegale in rapida crescita nell’Unione Europea: oltre il 70 dei ricavi e 81 milioni di clienti nelle mani del mercato nero. E in Italia…(1)

ROMA - Gli operatori del gioco illegale controllano il 71% del mercato delle scommesse e dei casinò online dell'Unione Europea, con ricavi - nei 27 stati membri - che raggiungono gli 80,65 miliardi di euro contro i 33,64 miliardi di euro del gioco regolamentato (29%). Questi i dati riportati in uno studio di Yield Sec, in cui viene evidenziato come le revenues lorde derivanti dal gambling illegale sono aumentate del 53% dal 2023, una crescita superiore rispetto a quella del settore del gioco legale, ferma al 30%. Il mercato complessivo è quindi cresciuto del 46% su base annua, raggiungendo i 114,3 miliardi di euro. Negli ultimi anni, le autorità europee hanno rafforzato le regole per ridurre l’impatto del gioco d’azzardo, limitando pubblicità, bonus e caratteristiche dei prodotti. Tuttavia, queste misure hanno anche creato opportunità per operatori non autorizzati, che attirano clienti con offerte esentasse, registrazioni rapide e streaming gratuito illegale di eventi sportivi, secondo quanto rilevato da Yield Sec. L’aumento del gioco non autorizzato è stato alimentato anche da un calendario sportivo ricco di eventi. Le Olimpiadi di Parigi e il Campionato Europeo di calcio 2024 hanno spinto i fan verso i siti di scommesse, in buona parte off-shore. Inoltre, gli abbonamenti sempre più costosi richiesti ai consumatori per seguire le trasmissioni tv hanno alimentato la domanda di streaming sportivo pirata, canale sempre più sfruttato dagli operatori di gioco non autorizzati per attrarre nuovi giocatori. Lo studio – che raccomanda interventi severi dei governi - evidenzia una crisi profonda, con una forte espansione delle piattaforme senza licenza. 

 Lo studio Yield Sec rileva che il 92% dei contenuti correlati al gioco visualizzati online dai consumatori dell'UE nel 2024 era collegato a operatori senza licenza. Questa visibilità si traduce in un dato significativo: 81 milioni di cittadini europei, pari al 18% della popolazione, hanno interagito con servizi di gioco illegali nel corso dell'anno. L'Europa orientale è la zona più vulnerabile, dall’alto dell’82% dei 35,5 miliardi di euro di entrate derivanti da fonti illegali. L'Europa occidentale segue da vicino, con il 72%, 44,3 miliardi di euro conquistati da operatori non regolamentati, mentre nell'Europa meridionale (che comprende l’Italia) e settentrionale le quote sono leggermente inferiori, ma comunque dominanti: rispettivamente il 58% e il 55%. Le conseguenze di questa migrazione sono sempre più significative. Si stima che i governi UE abbiano perso 20 miliardi di euro di gettito fiscale nel 2024 a causa del gioco illegale. In sintesi, per ogni euro guadagnato dagli operatori regolamentati, i concorrenti illegali ne hanno generati 2,40, creando un netto squilibrio competitivo. Questo squilibrio, descritto nel rapporto come effetto “torre Jenga”, indebolisce costantemente il settore legale e rafforza quello illegale, per un’esposizione sempre crescente che comporta rischi non solo per i governi e gli operatori, ma anche per i consumatori. Poiché la maggior parte dei contenuti disponibili è collegata a provider senza licenza, i clienti vengono sempre più indirizzati verso servizi con una regolamentazione insufficiente. Ciò ha implicazioni in termini di frode, gioco d'azzardo patologico e protezione inadeguata dei giocatori. Lo studio conclude consigliando ai governi di intervenire con durezza per porre fine allo strapotere del mercato illegale. 

Il mercato illegale in Italia – il cui giro d’affari è stimato in circa 20 miliardi di euro all’anno – continua a mordere il settore dei giochi pubblici, e lo fa con sistemi sempre più sofisticati. Il “black market” si muove sempre più spesso sotto i radar per non essere individuato: i siti individuati nelle ultime operazioni di polizia non solo erano privi di autorizzazioni ma non consentivano la registrazione di un account personale, che avviene di persona e non online. Zero tracciabilità delle somme né identificazione del giocatore dunque, come è invece obbligatorio per chi scommette con brand legali. Manca poi nelle home page dei portali il logo dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (e persino la indicazione di una licenza in qualche paradiso off-shore) che indica il possesso di un’autorizzazione statale. Spesso, poi, le organizzazioni utilizzano brand molto simili a quelli autorizzati per ingannare i clienti. Anche dal punto di vista commerciale sul territorio, c’è una strategia di “fidelizzazione” dei locali, prima affiliati gratuitamente e poi costretti a versare una percentuale. Insomma, un business oliatissimo, che per anni è riuscito a sfuggire ai controlli e che è molto diffuso in diverse aree del territorio italiano. Le istituzioni stanno provando a porre un argine al business illegale, con denunce e sequestri: nel primo semestre del 2025 sono state circa 230 le slot machine non a norma sequestrate. Le denunce all’autorità giudiziaria hanno coinvolto, invece, 307 persone accusate di condotte fuorilegge. Dal bilancio della Gdf che comprende 17 mesi (da gennaio 2024 a maggio 2025) emerge che nei primi sei mesi del 2025 sono state chiuse oltre 130 sale giochi abusive. I controlli delle Forze dell’ordine - Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato – sono condotti in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e monopoli e con il Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco Illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori (CoPReGI). La guerra al gambling non autorizzato, naturalmente, passa anche dalla rete: l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha aggiornato un mese fa la "black list" con l’elenco dei siti non autorizzati alla raccolta di gioco in Italia: disposto l’oscuramento di altri 69 siti, per un totale di 11.458 domini inibiti (840 nel 2025).

EMT-NT/Agipro

 

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