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Ultimo aggiornamento il 17/07/2025 alle ore 21:00

Attualità e Politica

16/07/2025 | 20:50

Ricerca Swg: “Solo l'8,1% dei giocatori italiani è problematico, nel 72% dei pazienti in cura la ludopatia non è il solo problema”

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Ricerca Swg: “Solo dei giocatori italiani è problematico nel dei pazienti in cura la ludopatia non è il solo problema”

ROMA - “Solo l'8,1% dei giocatori italiani può essere considerato problematico. Un dato che è in linea con il dato dell'8,2% di una ricerca del 2017-2018. Nel 72% dei casi di pazienti in cura psicologica per ludopatia, il gioco patologico non era l'unico problema”. Questi i dati emersi dalla ricerca di Swg, presentata dal direttore di ricerca Riccardo Grassi nel corso dell'evento “Giocare da grandi”, organizzato a Roma da Swg e Brightstar. 

“Crescono invece, rispetto al 2017-2018, i giocatori a rischio moderato. I giocatori problematici manifestano, in generale, indici di trasgressione più alti e percezioni del rischio più bassi. L'89% di loro ha messo a rischio economico se stesso e la sua famiglia. Per questa nostra nuova ricerca abbiamo pensato di usare, come fonte un campione di 100 intervistati fra psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, chiamati a fornire dati sui loro pazienti. Sei su dieci hanno avuto almeno un paziente ludopatico.  Di questi pazienti, il 70% è andato in terapia proprio per problemi con il gioco, ma nel 40% dei casi i problemi con il gioco sono emersi successivamente durante la terapia. Solo il 51% di loro era consapevole del problema e otto pazienti su dieci sono maschi”. 

Secondo la ricerca di Swg sul gioco patologico, gli altri problemi spesso associati alla ludopatia sono depressione alterazione del sistema di gratificazione, assunzione di alcool o droga e disturbi del sonno o ossessivo- complusivi. “Solo il 6% degli specialisti intervistati – ha continuato Grassi – ci dice che tre pazienti su quattro hanno risolto il problema. Questo dimostra la complessità di un problema che non può essere trattato in modo isolato, ma insieme ad altre situazioni patologiche, in un contesto più ampio”.

“Questa ricerca – ha concluso Grassi – mostra infine che, secondo il parere del nostro campione di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, mettere al bando i giochi con vincita in denaro non risolverebbe il problema della ludopatia. Secondo il 92% degli intervistati infatti, i giocatori patologici si rivolgerebbero al mercato illegale. A loro giudizio le soluzioni migliori sono campagne di prevenzione, educazione e informazione (29%) e terapia individuale (15%).

DVA/Agipro

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