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Attualità e Politica

12/03/2024 | 10:10

Riordino giochi, il Governo prepara intervento anche su retail. Decreto online: confermate tutte le misure già approvate a dicembre

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Riordino giochi il Governo prepara intervento anche su retail. Decreto online: confermate tutte le misure già approvate a dicembre

ROMA - Il Governo sta per mettere mano anche alla riforma del settore retail. Sale slot, agenzie di scommesse, Bingo, esercizi generalisti con gli apparecchi, da anni alle prese con le distanze e gli orari imposti dalle norme regionali, potrebbero avere presto un quadro più stabile.  Da fonti Mef si apprende che “il prossimo step sarà un intervento sulla rete dei giochi fisici, per realizzare una completa e definitiva razionalizzazione di tutto il sistema”. Il primo passaggio, intanto, è stato completato ieri, con l’esame definitivo del decreto legislativo sul gioco online da parte del Consiglio dei Ministri. Tante le norme introdotte e che andranno a breve in Gazzetta ufficiale, peraltro tutte note sin dall’approvazione del decreto in via preliminare, a metà dicembre. Nulla è cambiato nella sostanza, al mercato sarà richiesto un ingente investimento complessivo che spingerà all’aggregazione degli operatori ma – si legge nella relazione tecnica – solo a partire dal 2025 e in cambio di un mercato con regole certe. Il costo della concessione è stato portato a 7 milioni (oltre 20 volte il costo dell’ultima licenza telematica) e il canone di concessione praticamente raddoppiato al 3%. Scende rispetto alle prime bozze l’una tantum per l’iscrizione all’albo dei Punti vendita ricariche (Pvr), fissata ora a 100 euro l’anno, mentre – sempre in tema di ricariche – ha resistito il limite dei 100 euro settimanali “anche in contanti”. In sostanza, si consente agli operatori e ai clienti di continuare a versare sul conto gioco anche denaro cash, pur con un limite stringente, affiancando questa modalità a quella principale rappresentata dagli strumenti di pagamento digitali.  Secondo le stime del Governo, saranno 30mila i Pvr che si iscriveranno all’Albo, con un introito valutabile in 3 milioni di euro all’anno tra il 2025 e il 2033. In tali punti non sarà possibile prelevare le somme giacenti sul conto, né riscuotere le vincite.  La grande novità presente nel decreto è rappresentata dalla gara del Lotto, la cui concessione scadrà nel novembre 2025: avrà una base d’asta di un miliardo di euro (500 milioni da versare all’aggiudicazione, 300 milioni da versare all’atto dell’effettivo assunzione del servizio, e la somma residuale di minimo 200 milioni di euro da corrispondere entro il 30 aprile 2026) e durata novennale, con un aggio al 6% - riportano fonti istituzionali e di stampa - e ricavi netti al concessionario stimati dal Mef in 200 milioni annui. Si tratta di una misura che il Parlamento ha proposto come condizione essenziale nei pareri rilasciati sul provvedimento, convincendo il Governo a farla sua nella versione finale del testo. Bocciata un’altra volta invece la proposta di aprire i tavoli internazionali di poker: la pressione di GGPoker e di alcuni operatori europei non è bastata a convincere né il Parlamento, né il Governo né il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane – Roberto Alesse, che ha definito l’operazione ad “alto rischio” di riciclaggio di denaro.

NT/Agipro

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