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Attualità e Politica

11/03/2024 | 19:00

Riordino giochi online, Leo (viceministro Mef): “Via libera a riforma del settore”. 7 milioni di costo concessioni, gara del Lotto da un miliardo, regolarizzazione dei Pvr e tutela del giocatore

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ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo “che interviene anche sui giochi, mettendo ordine al settore”. Lo ha dichiarato il viceministro del Mef, Maurizio Leo, al termine della seduta del Consiglio dei ministri in cui è stato esaminato il decreto di riordino dei giochi online, dopo che il Governo aveva raccolto nelle scorse settimane i pareri delle commissioni parlamentari. Il provvedimento è dunque pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ecco, quindi, i punti principali del decreto, che tra le novità più importanti prevede anche la gara del Lotto.

COSTO CONCESSIONI – Il prezzo delle concessioni è fissato a 7 milioni di euro (4 da pagare all’atto dell’aggiudicazione e 3 all'inizio del servizio). Come indicato nella relazione tecnica che accompagna il decreto, il Governo prevede il rilascio di 50 concessioni, con versamento una tantum all’erario stimato per 350 milioni di euro. Confermato anche il canone di concessione annuo pari al 3% del margine netto (calcolato sottraendo all’importo della raccolta di gioco l’ammontare delle vincite erogate e delle relative imposte e quote di prelievo), per un ulteriore gettito previsto di 100 milioni di euro all’anno.

GARA DEL LOTTO – Introdotta dopo l’iter in Parlamento, la gara del Lotto avrà una base d’asta di un miliardo di euro (di cui 500 milioni da versare all’atto di aggiudicazione, 300 milioni da versare nel 2025 all’atto dell’effettivo assunzione del servizio, e la somma residuale di minimo 200 milioni di euro da corrispondere entro il 30 aprile 2026), e avrà durata novennale (l’attuale concessione scade il 30 novembre 2025). Confermato l’aggio del 6% annuo riconosciuto al concessionario, che, considerando un livello di raccolta di circa 7,7 miliardi di euro all’anno, corrisponderà a un ricavo netto di 200 milioni di euro annui. 

PVR – Un altro tema importante contenuto nel decreto riguarda la regolarizzazione dei punti vendita ricariche (Pvr), a partire dall’obbligo di iscrizione all’Albo, al costo di 100 euro all’anno. Secondo le stime del Governo, saranno 30mila i Pvr che si iscriveranno all’Albo, con un introito valutabile in 3 milioni di euro all’anno tra il 2025 e il 2033. In tali punti non è possibile prelevare le somme giacenti sul conto, né riscuotere le vincite; viene, inoltre, stabilito il limite di ricarica di 100 euro settimanali in contanti, limite oltre il quale si dovranno "necessariamente utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri".

TUTELA DEL GIOCATORE – Attenzione rivolta anche alla tutela della salute del giocatore, per contrastare fenomeni di gioco d’azzardo patologico. A tal proposito, è previsto che ogni concessionario investa ogni anno lo 0,2% dei suoi ricavi netti (per un massimo di un milione di euro) in campagne informative e di comunicazione responsabile, oltre alla possibilità di effettuare, a proprio carico e con il proprio logo, campagne di promozione e diffusione di messaggi sociali ai soli fini di promuovere la prevenzione e il contrasto del gioco patologico. Oltre a ciò, sono previsti requisiti più “tecnici”, che prevedono l’iscrizione del giocatore solo tramite un valido documento di identità “o di altro strumento di identificazione digitale anche con sicurezza di secondo livello”. Ai fini di trasparenza e di riconducibilità al concessionario, ognuno di essi potrà avere un solo sito di riferimento, senza affiliati, oltre a una “app” per accedere a ciascuna tipologia di gioco oggetto di concessione. Sia nel sito che nelle app sarà obbligatoria la presenza del marchio o del logo del concessionario, pena la sospensione della concessione (fino alla decadenza nei casi di violazioni plurime). 

GARA DEI GRATTA E VINCI – Nel decreto, infine, si parla già di gara dei Gratta e vinci, nonostante l’attuale concessione scadrà nel 2028. In particolare, è previsto che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli pubblichi “senza indugio” degli avvisi di preinformazione “per divulgare l’intenzione di bandire la gara e raccogliere utili elementi informativi dalla conseguente reazione del mercato”.

AB/Agipro

Foto Credits Tiberio Barchielli CC BY-NC-SA 2.0

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