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Ultimo aggiornamento il 22/08/2025 alle ore 21:10

Attualità e Politica

22/08/2025 | 15:58

Venezia, no al rinnovo delle concessioni di suolo pubblico per gli esercizi con apparecchi da gioco: il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

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Venezia no al rinnovo delle concessioni di suolo pubblico per gli esercizi con apparecchi da gioco: il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

ROMA – Nessun rinnovo delle concessioni di suolo pubblico, a Venezia, per gli esercizi commerciali in possesso, anche come attività non principale, di apparecchi da gioco. Lo ha ribadito il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso di una società che gestisce e noleggia Videolotteries contro un provvedimento del Comune, che pone la disdetta del contratto relativo agli apparecchi da gioco fra le condizioni per ottenere una nuova concessione per l'occupazione di suolo pubblico.  

Secondo i giudici di Palazzo Spada, che confermano quanto stabilito dal Tar del Veneto nella pronuncia di primo grado, la disposizione dirigenziale comunale del 2023 rispetterebbe pienamente la legge regionale contro il gioco patologico. La sentenza sottolinea inoltre il pieno potere discrezionale dei Comuni nel rilasciare le concessioni di suolo pubblico, bilanciando gli interessi economici dei privati e quelli della comunità. Il rinnovo della concessione non è quindi un atto dovuto ma, si legge nel testo, “configura una premialità, stante il potere discrezionale in capo all’ente comunale relativo al rilascio di detta concessione”. Discrezionalità che non si esaurisce “nell'individuazione delle aree da occupare, ma riguarda anche la dimensione, i tempi, i modi dell'occupazione, nonché le eventuali restrizioni ritenute, di volta in volta, opportune per esigenze urbanistiche, architettoniche, paesaggistiche e di viabilità”. In questo contesto rientra la decisione di legare il rinnovo delle concessioni alla dimissione degli apparecchi da gioco, decisione che, evidenzia il Collegio, “non ha alcun carattere sanzionatorio”.

Respinta anche l'interpretazione della società ricorrente, secondo cui il provvedimento del Comune di Venezia sarebbe illegittimo perché retroattivo. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, si fa riferimento alle concessioni in cadenza e “il rinnovo della concessione di suolo pubblico va equiparato a una nuova concessione, non potendosi vantare alcun preteso diritto al rinnovo”. Non è quindi possibile parlare di retroattività.

I giudici amministrativi hanno inoltre evidenziato come il divieto di rilasciare concessioni per l'occupazione di suolo pubblico agli esercizi commerciali in possesso di apparecchi da gioco fosse già stabilito dal Regolamento Giochi, approvato dal Comune di Venezia nel 2016. L'amministrazione aveva però concesso una proroga al 31 dicembre 2024, si legge nella sentenza, “su richiesta dell’associazione As.tro, al solo fine di venire incontro alle necessità degli esercenti, i cui contratti con i gestori degli apparecchi di gioco per le attività di gioco lecito erano stati prorogati al 31 dicembre 2024”.

DVA/Agipro

Foto credits Sailko CC BY 3.0

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