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Attualità e Politica

30/12/2019 | 15:15

Emilia-Romagna, attesa per la proroga: Bonaccini tace, il Movimento 5 Stelle lo attacca

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ROMA - Ore febbrili, in Emilia-Romagna, per gli operatori di gioco, in particolare per chi gestisce corner di scommesse. In base alla complessa normativa regionale, domani scade il termine entro il quale tali esercizi sono chiamati ad adeguarsi al distanziometro. Chi non è in regola è destinato a chiudere. A inizio dicembre, in occasione di una protesta degli operatori davanti al palazzo della Regione, il Presidente Bonaccini si è detto disponibile a valutare l'opportunità di una proroga, riservandosi di dare la risposta entro una quindicina di giorni. La risposta finora non è arrivata e i tempi stringono. Si rincorrono voci secondo cui una delibera di proroga, già firmata, sarà pubblicata domani, ma al momento non ci sono conferme. La materia è bollente e ogni mossa va inquadrata nell'ambito della campagna elettorale per le regionali previste il 26 gennaio. Non a caso Simone Benini, candidato presidente del Movimento 5 Stelle, ha già reagito all'eventualità di una sospensione degli effetti di legge, chiedendo via social se Bonaccini, «sperando che nessuno se ne accorga in periodo di feste, regalerà i botti alle lobby delle slot con una delibera per creare una proroga alla legge regionale anti-azzardo». La norma sulle distanze sensibili, ricorda, è stata «nata grazie anche alle proposte dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Nessuna proroga, è già stato concesso tantissimo tempo a tutti per mettersi in regola». In pressing su Bonaccini vanno anche i parlamentari 5 stelle. «Se accontenta le lobby se ne assumera' le gravi responsabilita' sociali», avvertono Maria Elena Spadoni, Giovanni Endrizzi e Davide Zanichelli.

Va ricordato che la legge dell'Emilia Romagna sul gioco patologico, più volte modificata, ha già determinato la chiusura di molte sale giochi della regione e la conseguente perdia di posti di lavoro. Una delibera dello scorso gennaio, però, dà facoltà ai Comuni di concedere alle attività già colpite da provvedimento di chiusura una proroga di sei mesi. Il Comune di Modena ha approfittato di questa possibilità con una delibera dello scorso 23 dicembre. Le attività interessate possono chiedere la proroga a patto che si blocchino i licenziamenti e si rinunci a ogni contenzioso con il Comune.

MF/Agipro

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