Attualità e Politica
13/11/2020 | 15:46
13/11/2020 | 15:46
ROMA - La Regione Piemonte dovrà «chiarire i presupposi di fatto» che hanno portato all'approvazione del "distanziometro" previsto dalla legge del 2016, che prevede dai 300 ai 500 metri di distanza tra gli esercizi in cui sono installati slot e videolottery e i luoghi sensibili come scuole e chiese. A stabilirlo è la Prima sezione del Consiglio di Stato sul ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato dalla titolare di due sale giochi a Verbania. L'esercente aveva chiesto ai giudici di Palazzo Spada di annullare la delibera comunale del 2017 con cui erano state recepite le norme regionali. «Il ricorso non può essere ancora deciso», si legge nel parere interlocutorio del Consiglio di Stato, che «ha la necessità di disporre un supplemento di istruttoria per acquisire ulteriori elementi di fatto ritenuti utili». In particolare, la Regione Piemonte «è invitata a chiarire i presupposti di fatto in base ai quali essa è pervenuta all’approvazione dell’articolo 5 della legge regionale 9 del 2 maggio 2016, riguardo alla individuazione del limite sul distanziamento degli esercizi commerciali dai luoghi sensibili». Dovrà inoltre fornire la sua posizione «con riguardo specifico al profilo di compatibilità della norma regionale con il principio dell’affidamento», mentre il Comune di Verbania «è invitato a chiarire l’effetto che avrà l’entrata in vigore della norma regolamentare sugli esercizi in essere». LL/Agipro
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