Attualità e Politica
03/05/2021 | 13:12
03/05/2021 | 13:12
ROMA - Sì alla regolamentazione di «alcuni aspetti dell’attività di gioco» nelle tabaccherie, ma no ai limiti orari per 10 e Lotto e Gratta e Vinci. A stabilirlo è il Tar Lombardia nelle sentenze che accolgono in parte i ricorsi presentati dalla Federazione Italiana Tabaccai contro il regolamento sul gioco approvato nel 2018 dall'assemblea dei sindaci dell’Ambito Territoriale di Treviglio. I ricorsi sono arrivati da due tabaccherie in provincia di Bergamo, a Brignano Gera d'Adda e Caravaggio: secondo i titolari, le attività di gioco gestite dai tabaccai non sarebbero soggette ai limiti orari regolati dai Comuni. Un punto smentito dai giudici, per i quali la prevenzione della ludopatia non riguarda solo le sale specializzate, ma è un attività «distinta e trasversale» che i Comuni hanno la competenza di esercitare.
Tuttavia, «la riduzione degli orari di gioco non deve mai spingersi fino al punto da cancellare il valore economico della concessione». Bisogna quindi «trovare un equilibrio che massimizzi l’interesse pubblico riducendo al minimo le perdite per i privati», nonché verificare che la misura limitativa «possa realmente essere utile» nella prevenzione del gioco patologico. Nel caso in esame, «queste condizioni non sembrano rispettate». Il regolamento impugnato è corretto in astratto, tuttavia «trae una conseguenza non accettabile in concreto, ossia che per prevenire la ludopatia devono essere colpite allo stesso modo e nello stesso momento tutte le tipologie di gioco».
Il gioco patologico, proseguono i giudici «è un fenomeno complesso, che può riguardare alcune tipologie di gioco e non altre, o alcune in misura maggiore rispetto alle altre». Dunque, «non è corretto imporre un sacrificio economico anche ai concessionari che gestiscono tipologie di gioco per le quali non siano accertati incrementi preoccupanti di utenza o di spesa individuale». Nel caso di 10 e Lotto e Gratta e Vinci «non è poi stata dimostrata l’utilità delle fasce orarie come strumento regolatorio». Per il 10 e Lotto la misura «complica l’organizzazione dell’attività» con il lotto, che non è soggetto a limiti orari. «Se il danno è certo, il beneficio resta incerto». Nel caso del Gratta e Vinci, le fasce temporali «non potrebbero comunque incidere sul principale fattore di rischio, costituito dal prolungamento delle sessioni di gioco dei singoli utenti». Lo strumento dei limiti orari è quindi «più indicato per i videoterminali Vlt».
Bocciato anche il divieto di installare all'esterno i distributori automatici per 10 e Lotto e Gratta e Vinci. La norma in questo caso «si intromette nella libera organizzazione degli spazi e delle attività aziendali, creando disagio in particolare ai soggetti che dispongono di minori superfici interne» e «non è idonea a prevenire la ludopatia». In conclusione, «rimane fermo il potere del Comune di regolare alcuni aspetti dell’attività di gioco» nelle tabaccherie e ricevitorie del lotto, «ma sono annullate, con effetti limitati al 10 e Lotto e al Gratta e Vinci» le disposizioni che prevedono i limiti orari e il divieto di distributori self-service.
LL/Agipro
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