Attualità e Politica
17/01/2020 | 16:50
17/01/2020 | 16:50
ROMA - Uno degli ambiti in cui «in cui le cosche pugliesi continuano a dimostrare elevate competenze tecniche e capacità di interazione con le mafie tradizionali è quello del riciclaggio nei settori del gioco d’azzardo e delle scommesse on-line». È quanto scrive la Dia nella relazione relativa al primo semestre 2019 trasmessa in Parlamento. «L’illecita raccolta delle puntate su giochi e scommesse, posta in essere sul territorio italiano attraverso società ubicate all’estero, costituisce un indotto di portata strategica, come dimostrato dalle inchieste parallelamente condotte, a novembre del 2018, dalle DDA di Bari (operazione “Scommessa”), Reggio Calabria (operazione “Galassia”) e Catania (operazione “Gaming offline”), che hanno ricostruito una rete tra criminalità organizzata barese, ‘ndrangheta e mafia siciliana», scrive la Dia. Tale attività «svolta in modo pressoché sovrapponibile dalle tre consorterie criminali», ha permesso una «capillare infiltrazione» nel settore del gioco, «assicurando di fatto una posizione di predominio alle famiglie mafiose rispetto agli operatori del circuito legale e contribuendo in maniera determinante a rendere difficoltosa l’attività di controllo da parte degli organi istituzionali preposti, favorendo così il reimpiego di capitali illeciti». Una delle figure di rilievo in questo tipo di affari è stata individuata «nel cassiere del clan Capriati, esponente della famiglia Martiradonna e ideatore di questa multinazionale delle scommesse». A spiccare è anche «il cugino dei fratelli Martiradonna, arrestato il 22 aprile 2019, a Malta, in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso nei suoi confronti nell’ambito dell’inchiesta “Galassia” della DDA di Reggio Calabria». Le attività di analisi hanno anche evidenziato come il gioco sia diventato un settore chiave per alcuni clan, come quello Parisi, coinvolto nell'operazione "Scommessa", «che sembra aver spostato il baricentro dei suoi interessi in favore di affari più sofisticati come il riciclaggio, l’acquisizione attraverso prestanome di società e imprese apparentemente pulite e le scommesse on-line». LL/Agipro
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