Attualità e Politica
21/01/2015 | 10:34
21/01/2015 | 10:34
ROMA - A meno di 24 ore dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea – che dovrà stabilire domani se i parametri del bando Monti del 2012 per 2000 agenzie fossero conformi al diritto comunitario – l’unico membro italiano del board di Stanley Holding, Giovanni Garrisi, traccia, ad Agipronews, i possibili scenari post-Lussemburgo. Senza dimenticare la sanatoria per le agenzie estere senza concessione, i cui termini per l’adesione scadono tra poco più di una settimana e che Garrisi boccia integralmente.
Garrisi, domani la Corte di Giustizia Europea emetterà l’ennesima sentenza sul sistema italiano delle scommesse: quali gli scenari possibili?
Tre precedenti sentenze a nostro favore (Gambelli, Placanica e Costa-Cifone) non hanno risolto il problema della doppia rete di accettazione delle scommesse. La rete dei centri ha raggiunto 7000 unità, con grande disagio da parte di tutti, noi, lo Stato e i Concessionari. Quindi: io mi auguro che Stanley e le Autorità italiane siano entrambi vincitori. Ciò si verificherà solo se, a prescindere dall’esito, sapranno individuare nella saggezza che sorge da una sentenza della Suprema Corte Europea la via per condividere insieme un percorso che porti ad un solo canale legale al posto degli attuali due. Pensare che una nostra ulteriore vittoria risolva il problema sarebbe poco saggio. Come pure non risolverà il problema un eventuale atteggiamento conflittuale che seguisse una sentenza favorevole allo Stato Italiano. Non lo faccio mai ma voglio sottolineare che 7000 Ctd significano circa 15mila famiglie.
In un caso e nell’altro, quindi, la questione della presenza dei ctd sul territorio è destinata a rimanere insoluta?
Si, non serve né una vittoria di Stanley né da una vittoria dello Stato. La prima consoliderebbe la posizione dei Ctd Stanley, ma solo apparentemente. Il problema del loro inserimento in una unica rete legale resterebbe irrisolto. Una vittoria dello Stato sarebbe una vittoria di Pirro, dato che - dopo qualche chiusura - i tribunali Italiani, a cui spetta comunque l’ultima parola, daranno pregio alla nostra storia. Si affermeranno nuovi principi di diritto europeo, che genereranno nuovi rinvii alla Corte di Giustizia e riaperture dei Ctd dai tribunali cautelari. Il 2016 e gli anni successive vedrebbero ancora l’esistenza di due reti. Per quanti anni vogliamo continuare con questa storia? E’ il caso di ricordare che Stanley fu capace di ribaltare nei tribunali di merito la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 2004. (segue)
Sanatoria agenzie estere, Garrisi (board Stanley): “Legge sbagliata, impossibile licenza di polizia ai ctd”
ROMA - Il Governo ha lanciato con la legge di stabilità una sanatoria che non sembra aver riscosso interesse tra gli operatori: è stata una scelta sbagliata? Dov’è stato l’errore?
Si, è stata una scelta sbagliata, al momento sbagliato, con un testo sbagliato. Io ho visto un testo legislativo cosi problematico e contraddittorio che sospetto sia stato partorito al di fuori di Aams o comunque non ricontrollato da chi di dovere. Sarebbe emersa immediatamente la contraddizione che porta qualsiasi Ctd che aderisse al condono a poter operare solo temporaneamente, cioè fino alla comunicazione che la licenza di polizia (necessaria per aprire un negozio di scommesse in Italia, ndr) non può essere concessa, e quindi all’annullamento del condono stesso. Io mi permetto di suggerire un provvedimento urgente del governo che annulli l’articolo 1 e i commi 643 e 644 della legge di stabilità rinviando ogni decisione al varo di uno schema di riordino contenuto nella delega fiscale. Questa sarebbe una decisione saggia che permetterebbe, una volta passata la Corte di Giustizia, di accedere al quel processo di riflessione che possa portare, nel 2016, ad una rete unica.
Le principali società estere hanno già dichiarato il proprio disinteresse verso la sanatoria: è possibile che i singoli gestori dei centri decidano di aderire autonomamente, attraverso qualche concessionario? Ha segnali di un “pressing” dei concessionari sulla rete Stanley?
La rete Stanley è monolitica e non ci saranno defezioni significative. Ogni Ctd Stanley ha una dignità ed un senso di appartenenza esemplari. I concessionari hanno trovato terreno fertile in altre reti. Ma le contraddizioni della ‘sanatoria’ potrebbero far restare proprio a loro il cerino acceso in mano. Impegnati a pagare l’arretrato fiscale dei Ctd, in un contesto in cui tutti i condoni possono essere annullati. E non è un problema da poco. La sanatoria non è penale ma fiscale e la concessione della licenza di polizia a Ctd transfughi può sottintendere in capo ai funzionari delle questure la presunta omissione o, a seconda dei casi, l’abuso di atti del loro ufficio. Un vero pasticcio. Mi è noto che i concessionari, uno dopo l’altro, stanno riconsiderando la propria posizione. Entrambi i lati della filiera - Ctd e Concessionari - vedono ora un percorso di adesione molto problematico. NT/Agipro
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