Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 21/08/2025 alle ore 15:10

Attualità e Politica

17/11/2015 | 12:54

Tassa da 500 milioni, Tar Lazio: "Peso potenzialmente insostenibile per gli operatori"

facebook twitter pinterest
tassa 500 milioni tar lazio corte costituzionale

ROMA - La tassa da 500 milioni mette a rischio anche la libertà di iniziativa economica privata. La Seconda sezione del Tar Lazio ricorda che i concessionari sono soggetti privati che mettono in campo investimenti consistenti per l'attività d'impresa. "Il legittimo affidamento dell’imprenditore implica l’aspettativa che le sopravvenienze normative non finiscano per vanificare l’iniziativa economica intrapresa e gli investimenti sostenuti", tenendo conto che "se l’imprenditore evidentemente deve assumere su di sé i rischi d’impresa derivanti da mutamenti della situazione di fatto, non può dirsi allo stesso modo per le sopravvenienze normative che incidono sulle condizioni economiche stabilite nella convenzione". La determinazione non variabile della tassa da 500 milioni "potrebbe potenzialmente produrre un peso insostenibile per gli operatori della filiera ove i margini di redditività della stessa dovessero consistentemente ridursi". Il punto, secondo i giudici, sta nei volumi delle giocate. Se questi "dovessero drasticamente contrarsi, la determinazione del versamento in misura fissa e non variabile, come funzione del volume delle giocate, potrebbe determinare un reale stravolgimento delle condizioni economiche pattuite in convenzione con conseguente eccessiva gravosità degli obblighi imposti per i concessionari ed i relativi operatori di filiera".

Il Collegio ritiene irragionevole anche il versamento dell'intera raccolta dovuto dai gestori nei confronti dei concessionari. "L’obbligo per gli operatori di filiera di versare l’intero ammontare della raccolta del gioco ai concessionari incide autoritativamente sui rapporti negoziali di diritto privato intrattenuti tra i detti soggetti esponendo i concessionari al rischio del mancato adempimento dell’obbligo degli operatori di filiera: mancato adempimento che non farebbe comunque venire meno l’obbligo del concessionario di versare allo Stato, nei termini indicati, l’importo". Inoltre "l’imposizione di una rinegoziazione dei contratti appare incompatibile con la incomprimibile autonomia delle parti di pervenire solo eventualmente ad un nuovo e diverso accordo negoziale". (fine)  LL/Agipro

 

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password