Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 21/09/2023 alle ore 17:35

Attualità e Politica

29/05/2023 | 13:44

Giochi, Tar Lazio dà ragione agli operatori delle sale Bingo: annullato il pagamento dei canoni durante il secondo lockdown

facebook twitter pinterest
Giochi Tar Lazio dà ragione agli operatori delle sale Bingo: annullato il pagamento dei canoni durante il secondo lockdown

ROMA – Gli operatori del bingo non dovranno pagare i canoni mensili da novembre 2020 a maggio 2021, ovvero il periodo del secondo lockdown durante la pandemia di Covid-19. Lo ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso delle società rappresentate dagli avvocati Cino Benelli e Giovanni Muzi. Secondo le note dell’Agenzia delle Dogane impugnate dai ricorrenti, infatti, si richiedeva per questo periodo il pagamento del canone di 7.500 euro, perché nonostante la chiusura delle attività per il lockdown “non è stata emanata alcuna altra norma che esplicitamente sospendesse per questo ulteriore periodo il pagamento dei canoni mensili del Bingo”. Nella legge del 2020 emanata in seguito al sopraggiungere della pandemia, spiegano i giudici, il pagamento del canone non è dovuto dal mese di marzo 2020 “e per tutto il periodo di sospensione dell’attività”. Quindi, l'obiettivo della norma è quello “di esonerare i concessionari del gioco del bingo dal pagamento del canone durante il periodo di chiusura dell’attività imposta per ordine dell’autorità pubblica poiché, in questo periodo, non è ragionevole imporre il pagamento del canone in mancanza dello svolgimento dell’attività idonea a reperire le risorse necessarie per provvedere al suddetto pagamento”. La sospensione temporanea del pagamento “è quindi legata alla 'sospensione dell’attività' dovuta ad un sopravvenuto atto della autorità pubblica” non prevedibile dalle società, e che quindi giustifica “per una causa oggettiva non ascrivibile al gestore, la non debenza temporanea del canone”. La somma, prosegue il tribunale, non è dovuta “laddove non è possibile esercitare l’attività per causa non imputabile al concessionario”. Per questo il Tar ha accolto il ricorso degli operatori, annullando le note di Adm che imponevano il pagamento.

GM/Agipro

Foto credits wp paarz/Flickr CC BY-SA 2.0

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password