Attualità e Politica
17/04/2024 | 20:36
17/04/2024 | 20:36
ROMA - "Il gioco legale che deve essere per lo Stato un punto di riferimento sul piano economico e per la tutela del cittadino – lo ha detto l'onorevole Andrea De Bertoldi (Fratelli d'Italia), in occasione della presentazione del report “Giocare da grandi”, realizzato da Formiche in collaborazione con Swg e Igt. “Lo Stato - ha aggiunto - deve necessariamente tutelare la salute pubblica, ma questo fine non si persegue col proibizionismo. A differenza di altri ambiti, il gioconon è nocivo per definizione, ma può far bene se usato nel giusto modo e circoscritto alle possibilità di ciascuno. Gestendo il piacere e il divertimento compatibilmente al proprio 'io' può diventare un plus. Queste ricerche dimostrano che non si gioca per diventare miliardari, ma per trascorrere del tempo con piacere, a patto che non si ecceda nella degenerazione. Questi studi sono utili e dimostrano che un gioco così inteso merita il riconoscimento dello Stato, perché non vuole creare persone dipendenti ma dare un'opportunità di divertimento alle persone.
“Lo spostamento dell'ottica dall'offerta alla domanda è arrivato un po' tardi. Ci sono stati tanti studi che hanno analizzato dinamiche e volumi dell'offerta, mentre si è prestata minore attenzione alla domanda. Nel nostro paese c'è una domanda via via crescente, anche in virtù della sostituzione di un'illegalità che era presente - le parole di Armando Iaccarino, presidente del centro studi As.Tro -. Il Cnr in una ricerca dell'anno scorso individuava 20 milioni e mezzo di italiani come giocatori almeno una volta al mese - ha aggiunto -. Di questi 20 milioni e mezzo italiani, l'89% era composto da soggetti assolutamente privi di rischio, mentre solo il 4% rappresentava giocatori a rischio moderato o forte, con i restanti a un livello molto basso di rischio. Siamo di fronte a due categorie di soggetti caratterizzati non solo da numeri diversi, ma anche da comportamenti diversi”.
“Igt sostiene questo lavoro di ricerca - ha affermato Alberto Giorgetti, direttore delle relazioni istituzionali di Igt -. Il cittadino sceglie, a fronte dell'innovazione tecnologica e delle opportunità, come impiegare il tempo e divertirsi. Le offerte di gioco devono avere delle caratteristiche: noi lavoriamo per un offerta responsabile, sostenibile, che garantisca sicurezza e protezione dei soggetti deboli. Credo che tutte le forme di intrattenimento debbano lavorare in questa direzione, perché rappresentano un'opportunità per i cittadini, ma anche per le istituzioni, sul piano del lavoro, della crescita e dell'apprendimento. Speriamo che occasioni come queste siano l'inizio di un dialogo più largo su un fenomeno interessante e importante che necessita di qualche forma di presidio”.
“I dati che ci sono stati presentati rispecchiano quella voglia degli italiani di divertirsi – ha detto nel suo intervento la senatrice Elena Murelli (Lega) -. Sono consapevoli del gioco, che deve essere sicuro e informato, E' importante capire da questi dati dobbiamo andare a contrastare quelle situazioni di eccesso dove la persona va a sperperare i suoi averi, dobbiamo contrastare anche il gioco illegale. Sapere però che generalmente si gioca per il piacere di farlo è importante. L'aspetto predominante è quello ludico, e va tutelato. Serve un equilibro tra un fornitore di giochi e il giocatore stesso. Questo equilibrio deve essere tutelato. E' un ambito importante dove lo stato ha cercato di regolamentare, da una parte il gioco legale deve essere tutelato, dall'altra il gioco illegale va contrastato. Questo equilibrio porta a quella policy del giocatore su cui lavoriamo da anni. E' importante partecipare a questi tavoli in maniera costruttiva.
“Da questi dati interessanti emerge la figura di un giocatore consapevole, a scapito di una narrazione totalmente diversa, per cui sembra che tutti abbiano bisogno di aiuto – ha affermato Emilio Zamparelli, presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi (Sts) -. Aggiungerei che il giocatore responsabile e consapevole si associa ad una rete del gioco e un sistema che funzionano. Sul gioco illegale farei una riflessione: la raccolta cresciuta negli ultimi anni dipende dalla legalizzazione, ossia aver preso dal settore illegale dei giochi e averli portati in quello legale, aver sottratto capitali gestiti dalla criminalità in favore della collettività. Con i divieti non si raggiunge nulla, anzi, essi servono per creare situazioni pericolose. Pensiamo alla tombola napoletana, che nasce con un divieto, a metà del 1700, quando Carlo III di Borbone aveva vietato il gioco del lotto nel periodo natalizio. I cittadini si organizzavano e giocavano a casa a tombola, aggirando il divieto. Bisogna stare attenti: è meglio un rete che si basa sul rispetto delle regole e sulla tutela del giocatore”.
“Eliminare il gioco legale comporta lo spostamento del flusso delle attività di gioco verso canali illegali, attivati speso in modo inconsapevole dal giocatore – ha detto Raffaele Oriani, Professore Ordinario di Finanza Aziendale alla Luiss Business School -. Quando limitiamo il gioco legale esponiamo i giocatori a forme di gioco meno tutelate, mentre lo scopo della regolamentazione è mettere sul mercato soggetti competenti e responsabili che tutelino il giocatore”.
GM/Agipro
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