Attualità e Politica
30/03/2023 | 08:38
30/03/2023 | 08:38
ROMA - Il tema del divieto di sponsorizzazioni da parte delle scoietà di betting "va discusso" e "serve un’ampia concertazione, passando per il necessario percorso parlamentare". È la risposta del ministro dello Sport, Andrea Abodi, all'interrogazione della deputata di Alleanza Verdi Sinistra, Elisabetta Piccolotti, che chiedeva "quali iniziative di propria competenza intendeva adottare per rivedere l'attuale normativa sulla pubblicità e le sponsorizzazioni delle società di scommesse sportive".
"Il nostro Paese è l’unico in Europa ad avere questo tipo di restrizioni" e questo "sicuramente significa qualcosa", spiega Abodi. "Credo che l’obiettivo fondamentale debba essere quello di un sistematico contrasto al gioco illegale o irregolare che alimenta l’economia criminale", ma "ciò che è oggetto di concessioni pubbliche e che dà una relativa soddisfazione alle finanze pubbliche deve essere in qualche maniera promosso e tutelato", continua. "Ritengo ipocrita aver vietato il diritto alla scommessa per poi consentire una comunicazione parallela degli stessi siti che promuovono semplicemente un indirizzo web che porta inevitabilmente comunque a scommettere", sottolinea.
"Indipendentemente dal fatto che la norma venga rivista o meno, va considerato il problema competitivo, perché comunque tutti i club sportivi italiani non possono beneficiare di questa opportunità di ricavi mentre i concorrenti europei hanno invece pieno accesso alle risorse derivanti da questo settore", conclude Abodi.
"Quando si è creata una catena del valore che si basa sulla organizzazione di un evento sportivo, di qualsiasi genere", è giusto "che a questa catena del valore partecipi anche l'organizzatore: questo è lo spirito con il quale il Governo ha lanciato un'idea che, non è un atto di disconoscimento dei significati profondi del Decreto Dignità, ma è semplicemente un contributo a ripensare il modello, sul presupposto che permangano la tutela del consumatore e il presidio al contrasto alla ludopatia, ma vengano riconosciuti anche dei diritti rispetto, da un lato, a chi acquisisce una concessione, e dall'altro a chi organizza un evento che crea valore.
MSC/Agipro
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