Attualità e Politica
29/06/2021 | 11:15
29/06/2021 | 11:15
ROMA - Il distanziometro introdotto dalla legge dell'Emilia Romagna contro la ludopatia prevede una distanza minima dai luoghi sensibili sono solo per le sale giochi, «ma anche per locali dove avviene la raccolta online di scommesse». A sottolinearlo è il Tar nella sentenza che respinge il ricorso di un esercente di Sassuolo, a cui il Comune ha ordinato lo stop alle giocate. Il ricorrente, titolare di una cartoleria, aveva riservato parte del locale all'attività di centro elaborazione dati per un bookmaker estero. Tale attività, ricordano i giudici, era stata dimostrata dagli accertamenti svolti dalla Polizia Municipale. «La disciplina urbanistico-edilizia di cui al regolamento comunale prevede che le attività come sale giochi, sale scommesse e bingo non sono ammesse» nelle zone urbane con prevalenza di attività terziarie. L'esercizio in questione, inoltre, si trova a meno di 500 metri da una scuola e una parrocchia. La questione principale del ricorso diventa quindi stabilire se in un locale del genere «si svolga o meno l'attività di raccolta scommesse». A questo proposito, concludono i giudici, la legge regionale «ha dettato limiti di distanza dai luoghi sensibili per tutte le sale giochi ma anche per locali dove avviene la raccolta on line di scommesse e tanto è stato più volte sottolineato da questo Tar». Dunque, il presupposto in base al quale è stato disposto lo stop dell'attività «è stato concretamente rilevato».
LL/Agipro
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