Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 22/08/2025 alle ore 21:10

Attualità e Politica

15/07/2015 | 18:10

Astro: “Riordino giochi ritorni priorità, il Governo proceda per decreto legge”

facebook twitter pinterest
Astro Riordino giochi

ROMA – Il riordino del settore giochi non deve essere ulteriormente rinviato, il Governo deve riportarlo tra le priorità in agenda anche con l’emanazione di un “decreto legge”. E’ quanto si legge in una nota dell’associazione Astro, che sottolinea come l’esecutivo “deve maturare la decisione di considerare la fiscalità e il gioco alla stregua di priorità senza le quali rischiano di sparire due fondamentali ‘poste di bilancio’”, cioè i “3-4 miliardi di euro che vengono annualmente sottratti al sommerso”, oltre ai “9-10 miliardi di euro che confluiscono all’Erario” grazie al gioco lecito.

Un riordino necessario anche per la situazione di un Paese spaccato in due, con il gioco che “può essere distribuito solo in mezza Italia, perché l’altra metà non ne ammette più la presenza”, con leggi e ordinanze che prevedono orari e distanze minime per i prodotti di gioco legale.

Con il mancato riordino si rischia “di dover fare i conti con 12-13 miliardi in meno”, si legge ancora nella nota, e soprattutto serve fare chiarezza sui numeri: la riforma del gioco lecito non è una “missione impossible”, con lo scontro tra una “una industria che deve essere mantenuta, per non consegnare il mercato del gioco a operatori che le tasse non le pagano, e dall’altro lato la prevenzione ad una malattia così devastante da generare malati che non si vedono”.

"I giocatori patologici in carico ai servizi sanitari sono 7.000, gli addetti del comparto industriale gioco lecito oltre 120.000 (ed erano 140.000 l’anno scorso)”, sottolinea ancora l’associazione, inoltre il recupero delle entrate che il gioco non potrà assicurare, rischia di essere compensato con manovre che aumenterebbero la “spinta recessiva” come l’aumento dell’Iva. “I cittadini che resterebbero senza lavoro con l’IVA aumentata di un altro punto – conclude la nota - non sarebbero meno di 500.000, ovvero stessa cifra recessiva che ha accompagnato l’elevazione dell’aliquota al 22%”. Dunque è indispensabile che il Governo “faccia le proprie scelte e che le faccia in fretta”.

FP/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password