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Ultimo aggiornamento il 07/11/2025 alle ore 16:20

Attualità e Politica

07/11/2025 | 14:43

Conferenza Nazionale Dipendenze 2025, Gandolfini: “Il 45% dei sedicenni italiani ha giocato d'azzardo nel 2024, legame preoccupante fra videogiochi e gioco patologico”

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Conferenza Nazionale Dipendenze 2025 Gandolfini: “Il 45 dei sedicenni italiani ha giocato d'azzardo nel 2024 legame preoccupante fra videogiochi e gioco patologico”

ROMA – “Nel 2024 il 45% dei sedicenni italiani ha giocato d'azzardo, contro una media europea del 23%. Una cifra che corrisponde a circa 840mila studenti minorenni, secondo uno studio di Espad”. Lo ha dichiarato il professor Massimo Gandolfini, neurochirugo e psichiatra, direttore del Dipartimento di Neuroscienze Fondazione Poliambulanza di Brescia, durante la Conferenza Nazionale Dipendenze 2025.

“Fra questi – ha spiegato Gandolfini – circa 160mila registrano un profilo di gioco problematico. Inoltre il 26% dei sedicenni italiani risulta avere problemi di dipendenza da videogiochi. Esiste una correlazione fra dipendenza da videogiochi e gioco d'azzardo patologico, mediata attraverso alcune meccaniche dei videogiochi, per le quali si acquistano dei benefit con piccole somme di denaro. In questo modo il ragazzo può diventare un vero e proprio giocatore d'azzardo attraverso l'idea del 'pay to win' che lo spinge a pagare sempre di più per giocare. Il 59% dei ragazzi con problemi di gioco d'azzardo arrivano da dipendenza da questo tipo di videogiochi. È opportuno affrontare congiuntamente queste due tematiche. Complessivamente, in Italia, 1,8 milioni di persone hanno un profilo di gioco a rischio e 800mila dimostrano un profilo di gioco a rischio moderato e severo”.

“Quando si parla – ha concluso –  di gaming e di giochi online abbiamo l'idea che si tratti sostanzialmente di un comportamento normale piacevole, che di per sé non sia nocivo e non abbia nulla a che fare con la dipendenza da sostanze. Purtroppo non è così perché vengono attivati gli stessi circuiti cerebrali del piacere e della ricompensa derivati dall'uso delle droghe. Con l'aggiunta di un piccolo dettaglio: il gioco d'azzardo online viene praticato attraverso lo smartphone, il tablet o il pc, interagendo con delle immagini che si muovono e che sono particolarmente colorate. Questo determina l'iperproduzione di ossitocina, l'ormone dell'affettività e dell'accudimento. Di conseguenza, togliere a un ragazzo il telefonino o il computer provoca sofferenza perché è come allontanare una persona cara”.

DVA/Agipro

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