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Ultimo aggiornamento il 02/07/2025 alle ore 12:45

Attualità e Politica

04/06/2025 | 08:50

Ddl Delega fiscale, emendamento del relatore Matera (FdI) rinvia la riforma dei giochi: “Al Governo altri 15 mesi di tempo, coperture da trovare in legge di Bilancio 2026”

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Ddl Delega fiscale emendamento del relatore Matera (FdI) rinvia la riforma dei giochi: “Al Governo altri 15 mesi di tempo coperture da trovare in legge di Bilancio 2026”

ROMA - La maggioranza di Governo dà seguito immediato alla richiesta delle regioni di rinviare la scadenza per l’esercizio della delega fiscale – e di conseguenza del decreto di riordino del gioco retail - fino ad agosto 2026. E’ quanto stabilisce un emendamento della relatrice Mariangela Matera (Fratelli d’Italia) al Ddl che apporta modifiche alla legge di delega per la riforma fiscale. Nel testo, depositato in Commissione Finanze alla Camera, è previsto che il Governo sia delegato ad adottare, “entro trentasei mesi” (non più 24) dalla data di entrata in vigore della delega (il 29 agosto 2023), uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario. L’opportunità di modificare in tal senso il disegno di legge in oggetto – è scritto nella relazione illustrativa all’emendamento – “è stata evidenziata anche dalla Conferenza Unificata che, in sede di parere sul provvedimento, ha espresso la raccomandazione di prevedere che “l’esercizio del potere di delega si esaurisca non al 31 dicembre 2025 ma almeno ad agosto 2026”. Ciò per consentire, dopo la prossima legge finanziaria, di individuare le risorse per completare, almeno in parte, gli altri interventi della Legge 111 del 2023.

Anche nel caso del decreto giochi, la norma è chiara: “Qualora un decreto legislativo sia oneroso e con esso non vi siano le necessarie coperture finanziarie, quest’ultimo può essere emanato solo dopo l’approvazione di provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie, quale, in primo luogo, la legge di bilancio”. L’accordo tra Mef e regioni, faticosamente trovato nel tavolo tecnico, prevede proprio la devoluzione del 5% del gettito Irpef agli enti locali: 300 milioni di euro annui che hanno evidentemente bisogno di una copertura finanziaria per poter entrare nel testo della riforma. L’emendamento modifica anche un passaggio della norma sui limiti di giocata e vincita, che non saranno “diminuiti” ma più genericamente “rivisti”, al fine di consentire di rendere più elastico un sistema che sconta oggi “una disciplina vetusta, non in linea con la dinamicità del settore”, spiega la relazione illustrativa. Sarà possibile per il Governo anche introdurre una “revisione” delle sanzioni penali e amministrative per le violazioni concernenti tutto il mondo del gioco, non solo quello a distanza. L’obiettivo – in questo caso – è “dettare una disciplina organica, più efficace e dotata di maggiore forza preventiva e dissuasiva”.

NT/Agipro

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