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Attualità e Politica

04/03/2015 | 12:33

Delega fiscale, Binetti (AP) sui giochi: «Perplessità su limitazioni a pubblicità e poteri degli enti locali»

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Delega fiscale Binetti giochi pubblicità enti locali

ROMA - «Abbiamo ascoltato con soddisfazione come il Governo intenda mettere al primo posto la salute pubblica, poi il contrasto all'illegalità e solo in terzo luogo il mantenimento del gettito fiscale. Positivo è anche l'obiettivo di voler ridurre di almeno di un terzo le macchinette, attualmente collocate prevalentemente in bar e tabaccherie. Altro aspetto significativo è il maggior controllo da remoto che si vuole estendere a tutti gli apparecchi, perchè non sia possibile nè moltiplicare le macchine nè cercare in mille modi diversi di ricorrere all'evasione fiscale». Così Paola Binetti (AP), relatrice del ddl sul gioco patologico in Commissione Affari sociali alla Camera, commenta la riunione della 'bicameralina' di questa mattina sul decreto giochi della delega fiscale. «Sussistono almeno tre aspetti che suscitano ancora le nostre perplessità: prima di tutto l'intervento sulla pubblicità appare ancora troppo limitato e non sembra convincente la delega di responsabilità alla normativa europea, che appare eccessivamente compiacente. Un secondo elemento di perplessità è legato ad una potenziale conflittualità che potrebbe crearsi tra le norme fissate dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni se, come spesso accade. Ognuno rivendica la sua autonomia senza un confronto efficace con gli altri. Il terzo motivo di perplessità nasce dal fatto che stiamo parlando di nuove tecnologie possibili, che imporranno un cambiamento radicale a tutti: concessionari, gestori, baristi e ogni altro esercizio commerciale nel quale oggi si gioca». Il progetto di un testo unico in base al quale rivedere l'intera normativa sui giochi «è molto ambizioso, in cui ci sono luci ed ombre. Dal canto nostro lavoreremo per rafforzarne gli elementi positivi e contribuire a rimodulare le zone d'ombra, ma nello stesso tempo sottolineiamo che un tema così importante di salute personale e di salute pubblica non può essere affrontato esclusivamente nell'ambito di un decreto delega sulle politiche fiscali», ha concluso. RED/Agipro

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