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Attualità e Politica

08/09/2015 | 10:10

Relazione Dia al Parlamento: forte interesse della criminalità organizzata a gioco online e apparecchi da intrattenimento

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Dia relazione parlamento

ROMA - E' evidente  "un forte orientamento della criminalità organizzata alla diversificazione delle proprie strategie operative, interessi e investimenti, avvalendosi, per cogliere tutte le potenzialità e le opportunità offerte dalla società tecnologicamente avanzata e globalizzata. Anche il settore del gioco d'azzardo, tramite una grande disponibilità di denaro liquido e radicamento nel territorio, permette al crimine organizzato di offrire molteplici 'servizi'". E' quanto evidenziato nella "Relazione sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia" per il secondo semestre 2014, trasmessa oggi al Parlamento. "I sodalizi impongono ai commercianti l'installazione di videogiochi truccati, si inseriscono nel segmento del gioco d'azzardo online - con particolare riferimento alle scommesse telematiche - riciclano denaro acquistando partite di biglietti vincenti in modo fraudolento, concedono prestiti ai giocatori, con cospicui e rilevanti introiti, arrivando persino a condizionare veri e propri eventi sportivi al fine di massimizzare i propri ricavi connessi al circuito delle scommesse clandestine", evidenziano dalla Dia. 
La relazione prende in esame l'attività svolta ed i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nell'azione di contrasto ai fenomeni mafiosi sviluppata nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2014. "Permane l'interesse della criminalità associata verso i settori tradizionali del controllo del gioco d'azzardo e dei videogiochi, la gestione delle sale scommesse e il sempre redditizio traffico illegale degli stupefacenti", sottolineano ancora dalla Dia. Per quanto riguarda la criminalità organizzata siciliana, ad esempio, "in Piemonte si è manifestato un certo attivismo nel settore del gioco d'azzardo. Le attività investigative hanno, infatti, evidenziato che i componenti della famiglia palermitana dei Magnis operavano all'interno di "un'articolazione della 'ndrangheta nella provincia di Torino finalizzata ad acquisire il controllo delle attività economiche, sottoponendo ad una pressione estorsiva imprenditori e gestori di sale da gioco, ai quali imponevano l'installazione di apparecchi per il gioco automatico in cambio di 'protezione'". Anche in Calabria sono stati "rilevati interessi dei sodalizi nel settore del gioco lecito, - si legge ancora nella relazione - con l'ausilio di complessi meccanismi di interposizione personale e societaria, deputati ad alterare fraudolentemente i sistemi elettronici, anche attraverso l'utilizzo di esperti per la gestione di circuiti paralleli di scommesse clandestine". 
In Puglia, in particolare a Barletta, ricordano dalla Dia, "nella prima decade di dicembre, sono state sequestrate cinque agenzie di scommesse abusive. L'attività di contrasto evidenzia come tra gli scenari criminali più incisivi siano da considerare quelli dei giochi online e delle scommesse sportive con corner esteri, quali potenziali canali per le attività di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti". La Dia evidenzia, infine, anche l'interesse della criminalità organizzata proveniente dall'Est Europa sul settore: "Alcune attività investigative hanno svelato l'interesse di soggetti provenienti dall'ex URSS a riciclare denaro, provento di illeciti, ricorrendo al business del gioco d'azzardo".
FP/Agipro

 

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