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Attualità e Politica

17/09/2015 | 14:44

Giochi, Astro: "Basta panico morale, lo Stato deve riprendere il monopolio normativo sul gioco"

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Giochi Astro

ROMA - Lo Stato italiano deve "riappropriarsi della riserva di legge statale sul gioco" per evitare che le norme approvate a livello locale "possano determinare allarmi sanitari, allarmi di ordine pubblico, allarmi erariale, allarmi industriali", sulla base di dati non verificati e con intenti demagogici.

E' quanto ribadisce in una nota l'associazione Astro, che sottolinea come l'applicazione di distanziometri o fasce orarie per gli apparecchi di gioco leciti hanno generato altri problemi: dove non è più possibile l'offerta legale, si inserisce "il gioco illegale a riempire il vuoto con un servizio altamente più aggressivo di quello lecito, potenzialmente devastante in tempi enormemente più rapidi dei prodotti autorizzati".

Le slot autorizzate hanno dei limiti ben precisi, che circoscrivono le eventuali forme patologiche: "non poi introdurre più di due euro, e non ne puoi spendere più di uno alla volta, usando solo la moneta metallica, in una sfida di sorte che non potrà prometterti una vincita superiore ai 100 euro", si legge nella nota di Astro, mentre i congegni illegali non hanno "alcun limite, né di posta né di vincita". Astro rileva come l'allontanamento del gioco lecito può avere "effetti sanitari gravi ed impellenti", ad esempio dopo l'adozione di alcune norme restrittive per le slot autorizzate in Lombardia, Liguria e in Provincia di Bolzano, sono aumentati i casi di persone prese in cura dai Sert.

"La demagogia può reggere sino a quando la verifica empirica non l’abbia smentita", si legge ancora nella nota, che ricorda una recente sentenza del Tar Lazio che ha bocciato il Comune di Formia, chiedendo dati, prove e statistiche a sostegno del provvedimento che limitava gli orari di accensione delle slot. "Anche sull’impatto degli apparecchi da gioco lecito su giovani e minori il Ministero della Sanità smentisce i fautori del panico morale sulle slot", si legge ancora nella nota, con dati che ribadiscono quanto evidenziato nello studio Nomisma- Alma Mater, presentato a Bologna il primo luglio 2015: esiste una “strutturale distanza” che separa il giovane giocatore dalla slot, un congegno non connesso a internet, inidoneo a premiare una strategia personalizzata, che non ha riferimenti relativi al calcio e allo sport in genere, incapace di far proseguire a casa l’evento iniziato altrove.

"Il gioco lecito non è perfetto - conclude la nota di Astro - ma per migliorarlo bisogna prima elevarlo a realtà industriale di cui occuparsi, e riconoscere nelle imprese che ancora lo esercitano (a dispetto dell’oblio e dell’avversa campagna a cui sono sottoposte) come valori aggiunti per il Paese".

FP/Agipro

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