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Attualità e Politica

28/01/2021 | 09:15

Giochi, De Bertoldi (Fratelli d'Italia) a Gualtieri (Mef): "Settore penalizzato oltre misura, servono incentivi urgenti per l'occupazione"

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ROMA - Il settore del gioco «è stato penalizzato oltre misura, con evidenti pregiudizi, considerato il periodo di chiusura media dei negozi di gioco», le cui «conseguenze occupazionali interessano più di 30mila addetti, unitamente agli effetti negativi sulla spesa e sulle entrate erariali dei giochi». Lo ha detto il senatore di Fratelli d'Italia, Andrea De Bertoldi, che ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Economia per sapere «quali misure urgenti e indispensabili intenda intraprendere, anche attraverso misure d'incentivo, al fine di sostenere la categoria interessata, dato che le disposizioni adottate appaiono inique e incapaci di rispondere ai minimi principi di ragionevolezza e proporzionalità, in relazione ad attività con categorie merceologiche analoghe, dove si continua ad effettuare l'attività di scommesse del gioco legale». Complessivamente, considerando «la chiusura dei punti gioco per quasi 6 mesi nel corso del 2020, la stima dei ricavi fiscali per lo Stato non raggiungerà i 7 miliardi di euro, pari a oltre 4,5 miliardi di euro in meno rispetto al 2019», di cui «circa l'80% è imputabile alla perdita di gettito registrata dal canale retail (sale gioco, agenzie di scommesse e bingo)», sottolinea De Bertoldi, citando Il Sole 24 ore. 
Il settore «sta subendo gravissime perdite economiche, non soltanto per le chiusure delle sale da gioco», anche perchè «un numero elevato di scommettitori si è invece indirizzato sul gioco illegale, come confermato direttamente dal direttore generale delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna». 
Le chiusure delle sale scommesse e le misure restrittive tuttora in corso «non lasciano intravedere segnali positivi, con il rischio di un'ulteriore erosione del mercato legale in favore di quello illegale, considerato che i rischi di chiusura delle attività economiche riguardano principalmente piccole imprese familiari nella gestione di agenzie di scommesse o esercizi pubblici, a cui viene meno il contributo della raccolta di gioco attraverso gli apparecchi, necessario alla copertura di quota parte dei costi di gestione, quali le utenze dell'esercizio stesso», spiega De Bertoldi.
Le misure adottate dal Governo nei riguardi della filiera del settore dei giochi e delle scommesse legali «destano sconcerto e preoccupazione». Per De Bertoldi si tratta di un «comportamento schizofrenico e inaccettabile», che «da un lato, comporta gravissime perdite di gettito per l'erario, a causa del calo delle scommesse, dall'altro alimenta il grave fenomeno della ludopatia e del mercato del gioco d'azzardo illegale (senza l'introduzione di contromisure efficienti), determinando effetti socioeconomici devastanti, sia sulla riduzione del numero dei lavoratori regolari, che sull'intero sistema economico delle famiglie e delle imprese del comparto, considerato che le misure di ristoro recentemente introdotte si sono dimostrate insufficienti e inadeguate».
MSC/Agipro

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