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Attualità e Politica

29/06/2017 | 15:04

Giochi, bancarotta: beni per 3 milioni di euro sequestrati a coppia nel Catanzarese

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Giochi bancarotta catanzaro

ROMA - Somme di denaro e beni per un ammontare complessivo di oltre tre milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro: tre persone sono state indagate per i reati di bancarotta fraudolenta, omessa dichiarazione dei redditi e peculato. Tra queste ci sono Giuseppe Cristaudo e la moglie Titina Caruso che erano stati già colpiti, nel novembre 2015, da misure interdittive nell'ambito dell'operazione «Tyche» con l'accusa di peculato, bancarotta fraudolenta, dichiarazione infedele e circonvenzione di incapace, commessi nell'ambito del fallimento della Caruso Group srl, società operante nel settore della gestione di videogiochi e apparecchi da intrattenimento. In quella circostanza, i finanzieri avevano individuato alcuni beni confluiti nella società lametina Automatic Games S.r.l., costituita dai due coniugi e poi dichiarata fallita nel 2014. L'approfondimento delle vicende legate al fallimento della Automatic Games S.r.l. avrebbe portato alla luce una serie di anomalie e artifizi contabili tesi a rendere difficilissima la ricostruzione del patrimonio e il movimento degli affari della società. Le indagini avrebbero consentito di accertare lo "svuotamento" progressivo dei beni societari, in danno di creditori e pubblica amministrazione, a favore della Casimò Entertainment S.r.l. di Titina Caruso e di un'altra società riconducibile al marito. I beni, costituiti da un impianto di bowling a 12 piste e numerosi apparecchi da intrattenimento (oltre 200 apparecchi da gioco tra slot-machine, flipper, carambole e altri), erano stati ceduti alla Casimò Entertainment S.r.l. a titolo gratuito o a cifre irrisorie rispetto al prezzo di acquisto, rendendo la Automatic Games S.r.l. una mera "scatola vuota" fino alla dichiarazione di fallimento. Dagli accertamenti svolti dai finanzieri, sono anche emersi oltre 4 milioni e mezzo di euro "scassettati", ovvero prelevati dagli apparecchi da gioco e mai transitati nelle casse della società fallita, tra i quali era computata anche la quota da versare all'erario quale concessionario per la tenuta di apparecchi da gioco con vincita in denaro (circa 48 mila euro). Sarebbe coinvolto anche Battista Cristaudo, commercialista della società, che avrebbe fornito "un considerevole apporto personale", gestendo la contabilità della Automatic Games S.r.l. nella quale, tra l'altro, avrebbe registrato costi fittizi per oltre 2 milioni di euro allo scopo di abbattere i ricavi e distrarre liquidità. Alla luce delle indagini svolte, pertanto, il gip Valentina Gallo ha emesso l'ordinanza di misure cautelari e disposto il sequestro preventivo dei conti correnti accesi in diversi istituti di credito, di quattro immobili (tra cui una villa di 15 vani con piscina a Lamezia Terme), della sala bowling a 12 piste collocata nel centro commerciale "Due Mari" di Maida (CZ) e di centinaia di slot-machine. 
RED/Agipro

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