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Attualità e Politica

01/12/2021 | 14:56

Giochi in Sicilia, verso una soluzione dopo il ricorso del Governo. Calderone (Cons. FI) deposita una proposta di legge su licenze di pubblica sicurezza

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Giochi in Sicilia verso una soluzione dopo il ricorso del Governo. Calderone (Cons. FI) deposita una proposta di legge su licenze di pubblica sicurezza

ROMA - Una modifica alla legge sui giochi in Sicilia per rispondere alla decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la norma davanti alla Corte Costituzionale. E’ quanto ha proposto in questi giorni all’Assemblea regionale siciliana Tommaso Calderone, consigliere di Forza Italia, che era stato il relatore della norma prima che finisse nel mirino del Governo. La questione nasce da un comma della legge, che consente la cessione della licenza di pubblica sicurezza – rilasciata dalla Questura – in caso di subentro nella gestione dell’attività di gioco. Secondo i tecnici di palazzo Chigi, la legge siciliana che introduce il “subingresso” nelle licenze contrasta con il testo unico di pubblica sicurezza e vìola la potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di ordine pubblico e sicurezza. Calderone, interpellato da Agipronews, sottolinea: “Non mi soffermo mai sulla bontà o meno di un’impugnativa, per quello ci sono i giudici. In ogni caso, ora come ora, la legge regionale non è incostituzionale ma pienamente applicabile. La Consulta con i suoi tempi – ci vorranno mesi o forse anni – dovrà dire se la norma è corretta o meno”. Il problema rischia però di diventare rilevante per le imprese del settore, visto che la norma serve anche a tutelare le attività esistenti dagli effetti dell’obbligo di rispetto del distanziometro (tra 300 e 500 metri) dai punti sensibili: “Credo di aver già trovato una soluzione. Ho depositato ieri una proposta di legge: in poche righe, introduce una piccola modifica che consente la trasferibilità della licenza in linea retta al discendente del gestore del punto gioco, a patto che abbia tutti i requisiti per ottenere la licenza di pubblica sicurezza previsti dalla legge. Così il problema sarà risolto. La sala giochi può essere trasferita al figlio del titolare – se non ci sono motivi ostativi – e non dovrà tenere conto del distanziometro. Capisco perché il Cdm, sia pure in maniera un po’ cavillosa, abbia sollevato la questione ma ritengo l’approvazione della proposta di legge possa far decadere la materia del contendere. L’intenzione è di intervenire presto”, aggiunge Calderone.

NT/Agipro

Foto: Ars Sicilia

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