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Attualità e Politica

29/11/2021 | 18:48

Giochi nelle Marche, Gioacchini (As.tro): "Proroga del distanziometro necessaria per il settore, ora serve un riordino nazionale"

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Giochi nelle Marche Gioacchini As.tro Proroga del distanziometro necessaria per il settore ora serve un riordino nazionale

ROMA - «L’approvazione della proroga rappresenta il frutto del lungo e faticoso percorso di interlocuzione che la nostra associazione ha avviato in questi ultimi anni con le istituzioni politiche regionali». Così Paolo Gioacchini, vice presidente dell'associazione As.tro e responsabile per la Regione Marche, dopo il via libera del Consiglio regionale al rinvio del termine per l'adeguamento al distanziometro regionale per le attività di gioco, ora fissato al 31 luglio 2023.
«Ringrazio tutti coloro, tra i rappresentanti politici regionali, che nel corso di questo periodo hanno avuto la sensibilità di confrontarsi con noi e in modo particolare i consiglieri che oggi hanno espresso il loro voto favorevole - continua Gioacchini - E’ stata una scelta di buon senso, senza la quale, a partire da domani, un numero rilevante di imprese presenti sul territorio marchigiano avrebbero dovuto chiudere e migliaia di lavoratori avrebbero perso il posto di lavoro».
La proroga, spiega ancora, «ci consentirà di tirare un respiro di sollievo per il solo fatto di poter lavorare fino al 31 luglio 2023 ma, come imprenditore, non posso esimermi dal manifestare il disagio che si prova nel dover gestire un’azienda in un contesto caratterizzato dall’incombenza di una data finale che, seppur opportunamente spostata di diciotto mesi, rappresenta comunque una deadline».
«Una disciplina nazionale di riordino rimane l’unico modo per restituire al nostro settore quel minimo grado di certezze necessarie per salvaguardare la tenuta delle imprese e a garantire il pieno sviluppo del gioco pubblico legale verso gli obiettivi di pubblico interesse che ne giustificano l’esistenza: la tutela del giocatore e della legalità - conclude - Ho quindi colto con molto favore che l’esigenza di una disciplina nazionale di riordino sia stata espressa da gran parte dei consiglieri intervenuti oggi nel corso del dibattito che ha preceduto il voto».
RED/Agipro

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