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Ultimo aggiornamento il 22/12/2025 alle ore 17:40

Attualità e Politica

22/12/2025 | 16:11

Lecce, Tar Puglia: “Distanza tra sala scommesse e scuola, necessario chiarimento dal Comune”

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Lecce Tar Puglia: “Distanza tra sala scommesse e scuola necessario chiarimento dal Comune”

ROMA - Il Tar Puglia ha sospeso il diniego della licenza per la raccolta di scommesse sportive emesso dalla Questura di Lecce nei confronti di una società locale. Secondo quanto stabilito dal Tribunale, sono necessari nuovi accertamenti riguardo alla distanza dell’esercizio commerciale da una scuola media, elemento che ha motivato il rigetto della domanda. Di conseguenza, il giudice ha chiesto al Comune e alla Polizia Locale di fornire chiarimenti entro 30 giorni.

Il caso riguarda la domanda di licenza presentata da un'impresa per aprire un punto di raccolta scommesse sportive. La Questura di Lecce prima e la Prefettura poi avevano respinto la richiesta, sostenendo che il locale fosse situato a una distanza inferiore ai 250 metri da un “luogo sensibile” (una scuola media), in violazione della normativa regionale. La società ricorrente ha contestato questa misurazione, presentando una perizia tecnica che suggerisce una distanza effettiva superiore alla soglia prevista dalla legge.
Secondo l'Amministrazione, la distanza tra il locale e la scuola era di 228 metri, mentre la perizia della ricorrente ha calcolato distanze comprese tra 251 e 307 metri, a seconda del percorso preso in considerazione. Il Tar ha evidenziato le incertezze circa le misurazioni, in particolare riguardo a un ingresso della scuola contestato come accesso carrabile ((in quanto utilizzato per garantire l’accesso dei veicoli ad un’area utilizzato a parcheggio) e non pedonale. Il Tribunale ha quindi ordinato di chiarire se la distanza sia stata misurata correttamente, in conformità con le disposizioni del Codice della Strada.

Con l'ordinanza pubblicata il 22 dicembre, il Tribunale ha richiesto al Comune di depositare, entro 30 giorni, una relazione dettagliata che chiarisca se l’ingresso contestato sia pedonale e se la distanza sia stata calcolata correttamente. In attesa di questi chiarimenti, il giudice ha rinviato il procedimento alla Camera di Consiglio del 10 marzo 2026.
La decisione attuale non entra nel merito della legittimità del diniego, ma apre la possibilità ad un potenziale riesame. Se la distanza tra il locale e la scuola dovesse effettivamente superare i 250 metri, il diniego potrebbe essere annullato.

FRP/Agipro

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