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Attualità e Politica

16/04/2015 | 07:53

Maximulte slot, nuovo ricorso Bplus in Corte dei Conti: "Sentenza viziata da errori, annullare sanzione da 335 milioni"

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Maximulte slot ricorso Bplus Corte dei Conti

ROMA - Si apre un nuovo capitolo della battaglia di Bplus in Corte dei Conti. La società – assistita dal professor Stefano Vinti e dagli avvocati Andrea Scuderi, Carmelo Barreca e Ferruccio Barone - ha presentato ai giudici contabili il ricorso per revocazione per chiedere l'"integrale annullamento" del verdetto d'appello sulle maximulte slot e un nuovo giudizio da discutere alla Corte dei Conti del Lazio. Alla base dell'istanza contro la sanzione da 335 milioni (per la quale non è ancora stata chiesta la sospensione, ndr) c'è "una falsa percezione della realtà che emerge al contrario dal semplice riscontro di documenti esibiti". Bplus chiede di dichiarare che "nulla è dovuto a titolo di danno erariale" e contesta la sanzione calcolata dai giudici contabili, basata "su deduzioni e motivazioni, oltreché immotivatamente discrezionali, comunque radicalmente viziate da numerosi errori di fatto". Il danno da disservizio causato dalla mancata connessione degli apparecchi sarebbe stato attribuito "in maniera del tutto distante dalla realtà, mentre dagli atti del giudizio risultava che il servizio di connessione era stato assicurato" per la gran parte del parco macchine. Bplus fa presente che proprio l'illecito sanzionato dalla Corte - aver utilizzato per la raccolta un certo numero di apparecchi ancora privo di connessione  - ha comunque generato entrate erariali: "Qualunque ipotetico danno da disservizio rimarrebbe assorbito per compensazione con gli enormi vantaggi ricevuti, con conseguente totale ribaltamento ed annullamento della sentenza impugnata".

 

Nel ricorso per revocazione Bplus ribadisce anche di aver indicato con precisione i problemi tecnici riscontrati nel collegamento degli apparecchi e di aver messo in atto tutte le attività necessarie per attivare la connessione anche contro la resistenza dei gestori. La Corte ha però ritenuto "che mancasse totalmente la prova dell'esistenza di criticità che, se riscontrate ed accertate, avrebbe condotto a escludere in tutto o in parte la responsabilità di colpa grave del concessionario". Bplus insiste infine sullo sconfinamento della Corte dei Conti in una vicenda che non era di sua competenza: sulla vicenda si era già espresso il Consiglio di Stato e la società ritiene il procedimento della Corte inopportuno visto il giudizio già espresso dai giudici amministrativi. LL/Agipro 
 

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