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Ultimo aggiornamento il 05/08/2025 alle ore 13:46

Attualità e Politica

05/08/2025 | 09:05

Reggio Calabria, Gdf applica 20 misure preventive per rischio infiltrazioni mafiose, coinvolte anche imprese del settore giochi

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Reggio Calabria Gdf applica 20 misure preventive per rischio infiltrazioni mafiose coinvolte anche imprese del settore giochi

ROMA - La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione a 20 provvedimenti di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali dell’amministrazione giudiziaria e del controllo giudiziario nei confronti di imprese a rischio d’infiltrazione di matrice ‘ndranghetista, operanti sul territorio della provincia reggina, tra queste anche attività inserite nel settore gioco.

I provvedimenti, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, sono il risultato di un’articolata attività istruttoria che si basa anche sulle indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia. L’applicazione di tali misure di prevenzione (alternative ai più radicali provvedimenti di sequestro e confisca) è finalizzata a garantire, da una parte, la continuità dell’attività d’impresa e, dall’altra, la salvaguardia della correlata operatività del medesimo soggetto economico.
 L’amministrazione giudiziaria e il controllo giudiziario, infatti, attraverso un’attività di vigilanza preventiva, mirano alla bonifica e al recupero delle società esposte alla criminalità organizzata e il possibile reinserimento nel circuito legale.
Coinvolte dal provvedimento attività imprenditoriali che sono attive in diversi settori economici e segmenti di mercato - tra cui anche i giochi - e il cui valore complessivo, in termini di volume d’affari, è superiore a 25 milioni di euro. Più nel dettaglio, è stato rilevato che il rischi di infiltrazioni mafiosi scaturiva, spesso, dall’esistenza di rapporti di parentela dei titolari o degli amministratori delle aziende destinatarie dei provvedimenti in parola con soggetti appartenenti a cosche mafiose, mentre, in altri casi, il rischio d’infiltrazione nasceva da cointeressenze e rapporti occasionali con esponenti della ‘ndrangheta, al fine di favorirne l’infiltrazione nel tessuto economico del territorio, ottenendo, in cambio, favori e agevolazioni.

FRP/Agipro

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