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Attualità e Politica

17/08/2015 | 08:40

Sanatoria Ctd: 40 milioni di euro per lo Stato e 2.200 nuovi negozi per il mercato legale

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Sanatoria Ctd negozi mercato legale

ROMA - La sanatoria per i punti scommessa collegati a bookmaker esteri, prevista dalla Legge di Stabilità 2015, dovrebbe portare nelle casse dello Stato introiti extra per 40 milioni di euro: è quanto si legge in un articolo pubblicato su Italia Oggi, che sottolinea come al 30 giugno con la regolarizzazione di 2200 punti sottratti al mercato non autorizzato del betting l'erario ha già incassato 28 milioni - secondo dati forniti dagli operatori -  mentre almeno altri 12 milioni sono in arrivo con la seconda rata in scadenza di novembre.
Il bilancio è ancora parziale, ma l'operazione non ha raggiunto gli ambiziosi obiettivi di cassa fissati dalla legge di bilancio perché l’adesione dei bookmaker esteri senza concessione presenti nel nostro paese è stata inferiore alle attese: 2196 negozi sono stati legalizzati da Goldbet, SKS365 e Betaland, mentre le previsioni del Mef erano basate su 3500 unità condonate. In ogni caso, i vantaggi per lo Stato non si limitano all’imposta unica, visto che dal primo gennaio tutte le agenzie condonate sono passate dal mercato grigio degli operatori esteri senza licenza alla gestione del Viminale sotto il profilo dell’ordine pubblico (attraverso il rilascio delle licenze di pubblica sicurezza ai singoli punti vendita sul territorio da parte delle questure)  e dei Monopoli di Stato per quanto concerne la verifica delle scommesse e il rispetto delle convenzioni firmate. La regolarizzazione dell'attività doveva avvenire attraverso il versamento di 10mila euro quale “una tantum” e dell’imposta unica dovuta per i periodi anteriori al 2015 (ridotta di un terzo): in questo modo, il titolare di ogni CTD si sarebbe assicurato il diritto - esclusivamente fino alla data di scadenza delle concessioni di Stato per la raccolta delle scommesse, nel giugno 2016 - di gestire la raccolta. Il Governo aveva calcolato di incassare - grazie all'adesione di almeno 3500 delle circa 7mila agenzie non autorizzate stimate sul territorio - un totale di oltre 187 milioni di euro. Una cifra ben distante dai 40 milioni incassati, cui però andrà aggiunta l’imposta prodotta dai 2196 punti sanati con l’attività legale avviata il primo gennaio 2015: secondo fonti dell’amministrazione, si tratterebbe di circa un miliardo di euro di movimento lordo, con un introito per l’Erario pari a 50 milioni annui. Il 2015 potrebbe quindi chiudere a quota 90 milioni. Antonio Ricci, amministratore di Betalandshop, uno dei tre bookmaker esteri che hanno condonato le agenzie, non è pentito della scelta compiuta: “La nostra società – afferma - si è allineata al nuovo mercato, concentrando gli investimenti e raggiungendo i primi risultati positivi nel giro di pochi mesi. Riteniamo che la concorrenza definita sleale di altri operatori offshore abbia comunque vita breve per merito dell’azione congiunta di Monopoli e Forze dell'ordine, che consentirà allo Stato di approntare regole eque in vista del prossimo riordino, previsto nel 2016. Ci aspettiamo regole competitive, che rendano appetibile il mercato regolamentato”. Qualche perplessità in più la esprime Maurizio Ughi, ex numero uno di Snai e ora amministratore di Obiettivo 2016: “Lo Stato pensa continuamente a fare cassa, e la sanatoria prevista nella Legge di stabilità ha prodotto più risorse per le casse pubbliche che regole a tutela del cliente finale. Il legislatore deve riconoscere gli errori che ha commesso in passato e riappropriarsi del monopolio sui giochi, che di fatto non ha più. La gara del 2016 sarà un momento significativo, lo stato deve riprendere il controllo del territorio”. NT/Agipro

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