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Ultimo aggiornamento il 19/09/2025 alle ore 17:00

Attualità e Politica

19/09/2025 | 15:12

Sanremo Padel Tour - La grinta di Marcela Ferrari, la 'doppia ct' azzurra a un mese dagli Europei: “Magnifico essere qui, chi deve temere l'Italia? Importante che gli altri temano noi...”

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Sanremo Padel Tour La grinta di Marcela Ferrari la 'doppia ct' azzurra a un mese dagli Europei: “Magnifico essere qui chi deve temere l'Italia Importante che gli altri temano noi...”

ROMA - “Il Sanremo Padel Tour in piazza Colombo è una risorsa importantissima per il padel, perché è un modo bello e immediato per prendere contatto con il nostro meraviglioso sport. Essere parte di tutto questo mi rende orgogliosa e mi piace molto. Noi viviamo per questo sport e la sua diffusione e poi il fascino di Sanremo: dove ti giri c'è bellezza, grazia, storia...”. Marcela Ferrari, la 'doppia ct' – è commissario tecnico sia dell'Italia maschile che di quella femminile e icona di questa disciplina - scende in campo per il clinic dedicato a ospiti e pubblico e la grinta è sempre la stessa, al cento per cento, che siano i suoi ragazzi e ragazze in azzurro o gli allievi del Sanremo Padel Tour: “Sì è vero anche se gli aspetti poi sono diversi tra chi è professionista e chi, amatore o agonista, gioca a padel per divertirsi. Però il punto centrale resta questo, il divertimento e l'entusiasmo di scendere in campo”. 

A Sanremo arriva da ct della Nazionale un mese dagli Europei in Spagna, dove l'Italia vicecampione d'Europa nel maschile e nel femminile è tra le grandi favorite proprio dietro agli spagnoli e alle spagnole. In poco più di un anno però, chissà che qualche avversaria non sia cresciuta al punto da diventare un ulteriore pericolo, oltre le solite note Francia e Portogallo. La risposta è lo specchio di una mentalità vincente. “Non ci penso – riflette la ct azzurra - l’importante è che l'Italia sia 'pericolosa' per le altre squadre. Rispettiamo tutti enormemente ma non abbiamo paura di nessuno e preferisco pensare che gli altri possano temere noi. Io sono concentrata su questo. Poi, certo, il padel cresce così rapidamente che da un anno all'altro possono cambiare molte cose, può arrivare qualche giovanissimo che è appena esploso e magari fortissimo fisicamente, o qualche giocatore o giocatrice cresciuti esponenzialmente che non si erano visti in altre competizioni. E comunque se un Paese arriva a giocare nelle Final Eight di un Europeo vuol dire che è forte”. Le convocazioni per le due Nazionali italiane appena pochi giorni fa, con due situazioni differenti: tre novità nel maschile con Montiel, Abbate e Iacovino e nel femminile la conferma del gruppo terzo al Mondiale e protagonista di ottimi risultati negli ultimi anni: “Nel femminile ho confermato il gruppo che in questi sette anni mi ha dato garanzie incredibili e continua a darne, anzi, posso dire che queste ragazze quando arrivano in Nazionale in media rendono più di quanto magari non stiano facendo in quel momento nei circuiti. Sono giocatrici impressionanti che in azzurro si trasformano e diventano 'belve', lo si vede da come guardano la palla quando arriva, o da come sono attente nelle riunioni tecniche. Come si diceva in quel film (Rocky ndr), hanno l'occhio della tigre. Ho inserito Giulia Dal Pozzo perché ha dimostrato di meritare di essere in questo gruppo e vivere la maglia azzurra. Nel maschile era giusto provare alternative, nuove coppie, con l'idea di rendere la nostra squadra più difficile da interpretare per gli avversari e magari sorprenderli con le scelte di campo. Abbiamo molti giocatori che stanno crescendo e questo è un bene. Montiel è italo-spagnolo e ci teneva da morire a vestire l'azzurro, così come tutti gli altri. Ha fatto ottime cose in coppia con giocatori italiani come Flavio Abbate e con quest'ultimo rappresenta una risorsa giovane e importante per la nazionale e il movimento italiano, come lo è Simone Iacovino. E posso dirvi che sia nel femminile che nel maschile stanno venendo fuori nuove generazioni molto interessanti che fanno ben sperare per il futuro dell'Italia”. Dopo tanti anni, medaglie e grandi traguardi centrati, come fa Marcela Ferrari a tenere alta l'asticella e trovare motivazione? Non è facile: “Non sarebbe facile se fosse padel di coppia nei tornei, ma quando suona l'inno della Nazionale inizia tutta un'altra avventura e non c'è bisogno di trovare le motivazioni, sono loro che trovano te”.

RED/Agipro

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