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Attualità e Politica

19/04/2019 | 11:40

Scommesse, pubblicità di grandi bookmaker su siti illegali di streaming: la Commissione Ue pronta a una stretta normativa

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Scommesse pubblicità bookmaker siti illegali Commissione Ue

ROMA - La Commissione Europea è pronta a una stretta decisa sugli operatori di gioco comunitari che fanno pubblicità e marketing tramite i siti illegali di streaming: a giugno dello scorso anno è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Commissione e diverse associazioni per contrastare questa pratica, tra queste anche la European Gaming and Betting Association (Egba), l’associazione che riunisce i principali operatori del gioco online in Europa. Ma a quanto risulta da uno studio commissionato all’azienda di cybersecurity White Bullet, il flusso di denaro che arriva dal settore del gioco ai siti che offrono trasmissioni in maniera fraudolenta è ancora sostanzioso. Per questo il prossimo 25 giugno il protocollo d’intesa sarà sottoposto a un “tagliando” per rendere le misure più efficaci, in futuro - si legge su Gambling Compliance - potrebbero arrivare direttive più severe.

Lo studio di White Bullet, visionato in forma ancora non completa da Gambling Compliance, rivela che anche se la maggior parte degli operatori più conosciuti ha deciso di togliere i propri ads dai siti di streaming illegali, nel primo trimestre del 2019 il numero complessivo di questi messaggi pubblicitari è calato solo del 3%. Nella maggior parte dei casi le pubblicità sono commissionate non direttamente dalle aziende di gioco, ma da siti affiliati o in scambio di banner con altri siti.

Tra gli operatori internazionali più conosciuti che - ancora nel primo trimestre - pubblicizzavano sui siti illegali, White Bullet ha registrato la presenza di Bet at Home e di Bwin.

In termini assoluti, il report però piazza in cima tra gli operatori che fanno pubblicità grazie agli streaming i russi di 1XBet: negli ultimi sei mesi l’operatore ha generato oltre 35 milioni di “impressions”, le visualizzazioni contabilizzate.

«L’obiettivo è stimolare un approccio di settore - dice Harrie Temmink, che in Commissione Ue si occupa dei temi di protezione della proprietà intellettuale - la strategia sarà “follow the money”, segui i flussi di denaro. Chi ha siglato il memorandum sarà messo di fronte agli impegni presi. Le aziende non sono ingenue, sanno che i loro messaggi pubblicitari sono presenti sui servizi di streaming». Uno degli obiettivi nella prossima riunione, sarà dunque di convincere le singole aziende a firmare il memorandum, per rafforzare l’impegno preso a livello associativo.

PG/Agipro

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