Attualità e Politica
11/12/2015 | 09:35
11/12/2015 | 09:35
ROMA - Il Governo entra duro sulla pubblicità dei giochi, che sarà vietata dalle 7 alle 22 in Tv e alla radio. Tra le misure inserite nell’emendamento alla legge di Stabilità depositato dall’Esecutivo in Commissione Bilancio, che Agipronews ha potuto leggere, anche l’innalzamento della tassazione sulle slot – dal 15% del testo approvato dal Senato al 17,5% - e l’introduzione di una progressiva riduzione (almeno del 30 per cento) delle slot machine sul territorio. Sparisce poi la supertassa slot da 500 milioni, mentre la riforma fiscale sulle scommesse è rinviata al 2017.
DIVIETO PUBBLICITA' - E' vietata la pubblicità sui giochi nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste, nel rispetto dei principi sanciti in sede europea, dalle ore 7.00 alle ore 22.00 di ogni giorno. Sono esclusi dal divieto, si legge nel testo, i media specializzati individuati con decreto del Mef di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico nonché le lotterie nazionali ad estrazione differita (ad esempio la Lotteria Italia). Escluse, inoltre, le forme di comunicazione indiretta derivanti dalle sponsorizzazioni nei settori della cultura, dell'istruzione e della ricerca, dello sport e dei settori della sanità e dell'assistenza. Le violazioni saranno punite con le sanzioni già previste dal decreto Balduzzi, da 100 mila a 500 mila euro, e irrogate al soggetto che commissiona la pubblicità, al soggetto che la effettua e al proprietario del mezzo con il quale sono diffuse. L'emendamento individua, poi, per garantire la tutela dei consumatori e dei giocatori e ridurre al minimo gli eventuali danni economici che possono derivare dal gioco compulsivi, una serie di criteri che limitano la pubblicità sul gioco, basandosi sulla raccomandazione della commissione europea del luglio 2014. Tra questi il divieto di pubblicità che incoraggi il gioco, che presenti o suggerisca che il gioco è un modo per risolvere problemi finanziari o personali o che costituisca fonte di guadagno, che faccia riferimento ai minori (anche con segni, disegni o personaggi), che induca a confondere la facilità del gioco con la facilità della vincita, che contenga dichiarazioni infondate sulla possibilità di vincita, che neghi che il gioco possa comportare dei rischi.
PRELIEVI – Cancellata con un comma la riduzione degli aggi per la filiera degli apparecchi, che avrebbe dovuto portare un introito annuo nel triennio 2015-2017 pari a mezzo miliardo di euro. Non solo gli incassi sono stati inferiori alle attese, circa 320 milioni invece dei 500 attesi, ma la norma è stata deferita alla Consulta per una sospetta illegittimità costituzionale da parte del Tar Lazio. Confermato il rialzo di mezzo punto del Preu sulle Videolotteries, che passa così dal 5 al 5,5%. La manovra sugli apparecchi – al netto della cancellazione della supertassa da 500 milioni – porterà all’Erario 171 milioni supplementari all’anno. Il Governo ha poi deciso di introdurre una novità nel settore delle scommesse: a partire dal 2017, la tassazione sulle scommesse sarà calcolata sui ricavi lordi (incassi meno vincite) e non sulla raccolta. L’aliquota del 18% sarà applicata sui bookmaker che gestiscono punti vendita, mentre salirà al 22% per il betting online. Anche altri prodotti di gioco via Internet come poker e Bingo saranno assoggettati - ma stavolta dal primo gennaio 2016 – alla riforma fiscale, con un’aliquota del 20 per cento.
RIDUZIONE SLOT - Il processo tecnologico di trasformazione dalle attuali slot alle cosiddette “awp 3” sarà regolato da un decreto del ministro dell’Economia. Dal primo gennaio del prossimo anno, stop completo il rilascio di nulla-osta per nuovi apparecchi, a meno che non si tratti di una mera sostituzione delle macchinette in esercizio. Dal primo gennaio 2017 saranno rilasciati solo nulla osta per i nuovi apparecchi “da remoto”, e non più sulle macchinette con le caratteristiche attualmente in esercizio, prevedendo la riduzione proporzionale – in misura non inferiore al 30 per cento – del numero di nulla osta delle macchinette attive al 31 luglio 2015, riferibili a ciascun concessionario. Il parco macchine attuale dovrà essere dismesso entro il 31 dicembre 2019.
ACCORDO CON GLI ENTI LOCALI – Il conflitto tra legge dello Stato e normativa degli enti locali, nel settore giochi, sarà sanato – secondo il Governo – in Conferenza Stato regioni. In quella sede saranno definite le caratteristiche “dei punti vendita, nonché i criteri per la loro distribuzione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, dei soggetti economici e dei minori”. L’accordo, da siglare entro il 30 aprile 2016, sarà recepito con decreto del Mef. Solo così, secondo i tecnici, si potrà evitare un clamoroso "flop" dei bandi di gara per 15mila sale scommesse e 210 sale Bingo, dai quali l’Esecutivo si attende entrate per 483,5 milioni nel 2016. In ogni caso, per evitare interruzioni della raccolta, è prevista la proroga degli attuali concessionari di scommesse e Bingo – “a patto che presentino domanda di partecipazione” - fino alla firma delle nuove convenzioni siglate dopo il termine delle procedure di gara. Le procedure di gara, è scritto nella relazione tecnica all’emendamento, saranno “portate a termine entro l’anno 2016”.
NT-SA/Agipro
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