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Attualità e Politica

31/07/2025 | 16:12

Taranto, centro scommesse chiuso per errore di calcolo delle distanze da Sala del Regno di Geova: Tar Puglia ordina a Comune e Questura risarcimento da oltre 35mila euro

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Taranto centro scommesse chiuso per errore di calcolo delle distanze da Sala del Regno di Geova: Tar Puglia ordina a Comune e Questura risarcimento da oltre 35mila euro

ROMA - Il Tar Puglia ordina il pagamento di un risarcimento di 35.320 euro al Comune e alla Questura di Taranto nei confronti di una società - attiva nella gestione di raccolta delle scommesse e del gioco attraverso gli apparecchi videolotteries (Vlt) - che si era vista negare la licenza di pubblica sicurezza a causa di un errore di calcolo della distanza da un luogo di culto (la Sala del Regno dei Testimoni di Geova) e del conseguente danno patrimoniale da esso derivato.

Il 2 luglio 2024 la Questura di Taranto aveva respinto l’istanza, basandosi su un accertamento della Polizia Municipale che rilevava una distanza inferiore ai 250 metri (229 metri, per l’esattezza) tra il locale destinato al centro scommesse e il luogo sensibile. Ad agosto, il gestore della sala giochi - opponendosi al provvedimento di rigetto - ottiene parere positivo dall’ordinanza cautelare con cui il Tar Puglia dispone il riesame dell’istanza “per gravi profili di illegittimità nell’attività istruttoria”. Il 12 novembre 2024 la Questura rivede il procedimento e - constatando l’errore di calcolo della distanza - concede l’autorizzazione di pubblica sicurezza per l’attività di raccolta scommesse.

A distanza di 8 giorni dal provvedimento la società ricorrente deposita una nota chiedendo di dichiarare improcedibile il ricorso principale, essendosi risolta la controversia e avendo ottenuto l’autorizzazione. Tuttavia a marzo del 2025, la ricorrente notifica i motivi aggiunti, chiedendo il risarcimento del danno patrimoniale subito a causa del “ritardo illegittimo” nel rilascio dell’autorizzazione e chiede 49.320 euro, così ripartiti: 7.320 euro per canoni di locazione pagati a vuoto da aprile a novembre 2024 e 42mila euro per mancati guadagni per il periodo maggio-novembre 2024.

Nella sentenza di luglio, il Tribunale Amministrativo riconosce “l’illegittimità dei provvedimenti impugnati” e la responsabilità per colpa di entrambe le amministrazioni (comune e Questura di Taranto), ritenendo l’accertamento tecnico della Polizia Municipale gravemente errato (in violazione art. 190 c.d.s.). Pertanto, come riportato nella sentenza il Tar precisa: “Vanno condannate in solido le Amministrazioni resistenti (Comune di Taranto e Questura di Taranto) al pagamento, in favore della parte ricorrente, a titolo di risarcimento del danno patrimoniale subito dalla stessa, della somma complessiva di 35.320 euro, oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali dalla maturazione e sino al soddisfo, comprensiva di 7.320 euro per i mesi di canone di locazione pagati (a vuoto) dalla ricorrente da aprile 2024 a novembre 2024 senza poter svolgere l’attività commerciale, nonché 28mila euro per mancato guadagno netto, determinato in via equitativa, per il periodo compreso tra maggio 2024 e novembre 2024”.

FRP/Agipro

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