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Attualità e Politica

01/07/2015 | 13:19

Tassa 500 milioni, gli operatori al Tar: "Illusi da Monopoli e Ministero, decida la Corte Costituzionale”

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Tassa 500 milioni concessionari Tar Corte Costituzionale

ROMA - Una situazione di totale incertezza, con gli operatori del settore slot tra incudine e martello. Le società sono tornate oggi all'attacco al Tar Lazio contro la tassa da 500 milioni prevista dalla legge di stabilità, chiedendone il rinvio alla Corte Costituzionale. Il caos per il pagamento della prima rata a fine aprile è stato ribadito con forza davanti alla Seconda sezione nel corso di un'udienza pubblica. "I concessionari hanno accettato di anticipare le somme dovute dai gestori - hanno ricordato i legali delle società - illusi dalla promessa di un riordino del settore o di un decreto del Ministero che spiegasse in dettaglio come suddividere l'imposta con i gestori. Ci sono state precise rassicurazioni ma nessun provvedimento concreto". Uno scenario confuso che per gli avvocati va contro il contenuto dell'ordinanza della stessa Seconda sezione, che lo scorso aprile aveva già respinto i ricorsi: "Il Collegio aveva sottolineato come la tassa fosse a carico di tutta la filiera, ma così non è stato". I legali hanno poi ribadito che "non è possibile un intervento solo su slot e vlt", e hanno fatto presente la decisione della Corte di Giustizia Europea dello scorso giugno per una situazione simile in Ungheria. Anche lì le slot di circoli e bar hanno subito un improvviso rialzo del prelievo, una decisione che per la Corte creava disparità di trattamento. Per quanto riguarda la tassa italiana, gli avvocati stimano che "le misure incidono sull’83% del reddito dell'intera filiera" e che in caso di rigetto dei ricorsi "non resterebbe che sporgere reclamo contro la Repubblica italiana". Vicine le posizioni dei gestori, "il cui rapporto privatistico con i concessionari è stato completamente sconvolto". Forti critiche da parte delle associazioni sono arrivate inoltre "per il calcolo basato sul numero di apparecchi e non sul loro uso effettivo". La sentenza del Tar è attesa nelle prossime settimane, probabilmente entro la fine dell'estate, mentre se i giudici dovessero accogliere la domanda di rinvio alla Consulta i tempi per un'ordinanza sarebbero più brevi, con un provvedimento già nelle prossime settimane.

LL/Agipro

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