Attualità e Politica
07/04/2015 | 16:27
07/04/2015 | 16:27
ROMA - Il decreto giochi è la bussola che consentirà al mondo del gaming di ridisegnare il proprio futuro, tra razionalizzazione - dal numero delle slot alla sanatoria per i bookmaker non autorizzati – e rilettura ad ampio raggio delle questioni insolute. lI sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, in una chiacchierata con Agipronews, parte dal tema più caldo, la riduzione del numero degli apparecchi di circa 80-100mila unità, uno dei punti centrali della riforma prevista dal decreto, sul quale 'l'uomo dei giochi' designato da Renzi ha una certezza: «Complessivamente è un provvedimento accettato. Ci siamo confrontati non solo con i concessionari – spiega Baretta - ma anche con gestori ed esercenti e con le associazioni che si occupano di dipendenze. Tutti convengono sul fatto che in questi anni si è esagerato: l'esplosione del gioco, soprattutto delle macchinette, ha alterato gli equilibri. Una razionalizzazione viene considerata inevitabile».
DIALOGO CON ENTI LOCALI E NUOVO ACCORDO SU DISTANZE MINIME – E’ necessario «trovare un punto di collaborazione con gli enti locali. In questi anni – spiega Baretta - si sono mossi legittimamente poiché non esisteva un quadro regolatorio nazionale, quindi si sono tutelati come potevano. Adesso la norma c'è e bisognerà tenerne conto nelle iniziative». Proprio in questa direzione, conferma Baretta, è in programma «nelle prossime settimane», un incontro con l’Anci per discutere di «distanze minime, che avevano un senso in un sistema dove non c'era una regolamentazione centrale. Ora un intervento regolatorio ci sarà, con il taglio di 80-100 mila macchinette: tutto questo implica una rivisitazione della questione e, da qui, la necessità di un nuovo accordo con gli enti locali». (SEGUE)
Delega Fiscale, Baretta (sottosegr. Economia): «Con il taglio delle slot il calo erariale sarà contenuto. Proroga al decreto? No, verifiche accurate»
ROMA - Il calo delle entrate erariali che deriverebbe dalla riduzione delle slot, prosegue Baretta: «Non è significativo. Il calcolo non si fa sul singolo prodotto, ma sul quadro complessivo del settore giochi. Non risultano osservazioni critiche della Ragioneria dello Stato, uno degli uffici con i quali stiamo collaborando per la definizione del testo di comune accordo».
I TEMPI DELLA DELEGA - Secondo Baretta, i tempi d'intervento, anche sulla riduzione degli apparecchi, non si allungheranno ulteriormente: «Stiamo definendo gli ultimi aspetti del decreto giochi e ultimando le verifiche anche di carattere giuridico, ma siamo a buon punto», chiarisce il sottosegretario, il quale sottolinea come i tempi della presentazione dei decreti «li decide Palazzo Chigi» ma, garantisce: «Non vi saranno ritardi e non parlerei di proroghe. Siamo di fronte a materie complesse che necessitano di verifiche accurate». (SEGUE)
Giochi, Baretta (sottosegr. Economia): «Pubblicità questione scottante, no al proibizionismo ma servono norme efficaci»
ROMA – La tutela del giocatore resta al centro del dibattito sul gioco. I limiti alla pubblicità sono un punto fondamentale e, spiega Baretta, la questione va guardata anche nel contesto europeo. «Non abbiamo le mani legate, ma non si può non tenere conto dello scenario europeo. Diversamente dai tabacchi la pubblicità del gioco non è proibita dalla Ue, questo definisce un quadro abbastanza chiaro, con il rischio che eventuali ricorsi finiscano per rendere melmoso il terreno sul quale ci si muove per centrare gli obiettivi normativi. A mio parere questo è un argomento tra i più delicati del decreto». Il 'modello Baretta' passa attraverso i colloqui serrati e la concertazione, unica via praticabile per giungere al traguardo: «Il Governo deve essere aperto ai contributi dei parlamentari e da coloro che si occupano di questo tema. Dobbiamo dare una risposta credibile che non sia il totale proibizionismo, ma nemmeno un annacquamento delle norme».
TESSERA DEL GIOCATORE – Nella discussione sulla dipendenza da gioco patologico si inserisce anche la tessera del giocatore che, secondo Baretta, «non va affidata solo alla delega fiscale, ma deve riguardare anche il ministero della Salute». «Non sono contrario dal punto di vista tecnologico, cioè come strumento di prevenzione. – aggiunge - Ma ho qualche riserva sul fatto che comporti l'identificazione soggettiva del giocatore, per la tutela della privacy». (SEGUE)
Lotterie da resto, Baretta (sottosegr. Economia): «Combattere l'evasione attraverso il gioco? Sono due temi differenti»
ROMA - Il Governo greco ha deciso di adottare, tra le varie misure di contrasto all'evasione, anche una lotteria abbinata agli scontrini fiscali: una soluzione che in passato è stata proposta e poi abbandonata qui da noi. «Distinguiamo il tema dell'eccessiva diffusione del gioco dal contrasto all'evasione fiscale e all'illegalità - riflette Baretta - e non vedo al momento la necessità di aumentare l'offerta. Tra l'altro, bisogna distinguere tra giochi con vincita in denaro o altri tipi di premi. Anche qui ci vuole estrema chiarezza».
POKER LIVE, QUESTO SCONOSCIUTO - «Sul mio tavolo la vicenda poker live non è mai arrivata e, in questo momento, non mi sembra una priorità». E' l'ennesima prova del corto circuito istituzionale tra Viminale e Ministero dell'Economia, ancora lontani da una soluzione che consenta di 'catalogare' finalmente le sale da poker sportivo. (SEGUE)
Centri scommesse non autorizzati, Baretta (sottosegr. Economia): «Controlli più severi e maggiori garanzie per chi ha aderito alla sanatoria»
ROMA – Sui 7000 centri scommesse non autorizzati in Italia, poco meno della metà ha aderito alla sanatoria prevista dalla legge di stabilità. Gli altri continueranno ad operare comunque sul territorio senza autorizzazione ma Baretta garantisce che «lo Stato inasprirà i controlli e combatterà le forme di illegalità, anche con maggior determinazione, confortati dal fatto che l'Europa ci ha dato ragione». Inoltre chi «ha aderito alla sanatoria ha il diritto di veder riconosciuto il proprio sforzo. Per questo sono previsti maggiori controlli e inasprimento delle pene». Un discorso «completamente diverso» rispetto a quello di Uber, la multinazionale che offre un servizio di noleggio simile ai taxi ma senza licenza, accusato per questo di concorrenza sleale. «Nel caso dei giochi, la nostra tesi è che si tratta di un regime concessorio ed è riserva dello Stato». MSC/Agipro
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