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Attualità e Politica

04/12/2020 | 12:14

Bingo, Consiglio di Stato conferma: canone mensile a 2.800 euro fino alla decisione della Consulta

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ROMA - Il canone richiesto alle imprese del bingo per la proroga della concessione rimarrà a 2.800 euro mensili, fino alla decisione che la Corte Costituzionale prenderà sul caso sollevato dagli stessi operatori. È quanto si legge nell'ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha respinto l'appello presentato dall'Agenzia Dogane e Monopoli contro la decisione del Tar Lazio di ridurre il canone mensile richiesto alle aziende associate ad Ascob, la cifra prevista nella prima proroga del 2014. Il caso era stato sollevato dall'associazione - rappresentata dallo studio Giacobbe Tariciotti & Associati, con gli avvocati Matilde Tariciotti e Luca Giacobbe - dopo il provvedimento dello scorso luglio con cui Adm aveva respinto la sospensione del pagamento del canone o la riduzione a 2.800 euro mensili, rispetto ai 7.500 previsti dall'ultima proroga. Riguardo al "periculum" sostenuto dall'Amministrazione, il Consiglio di Stato scrive che «fino a quando le società concessionarie continueranno a operare in regime di “proroga tecnica”» non sussiste «un serio rischio di non solvibilità delle medesime, e quindi un vulnus alle finanze pubbliche». La decisione in primo grado del Tar appare quindi «costituire, soprattutto nell’attuale fase emergenziale, un ragionevole punto di equilibrio tra gli interessi contrapposti».
Il caso Ascob  è strettamente collegato a un diverso giudizio - pure presentato dall'associazione - già pendente in Corte Costituzionale. Identico il tema dei ricorsi, ovvero l'aumento del canone concessorio per la proroga da 2.800 euro agli attuali 7.500 euro; una cifra ritenuta troppo alta e incostituzionale dagli operatori, che nei prossimi mesi sosterranno le loro motivazioni davanti alla Consulta per poi tornare al Tar per il giudizio di merito. LL/Agipro

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