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Attualità e Politica

22/09/2020 | 11:21

Cassazione, sdoganati i banchetti delle "tre campanelle": non è gioco abusivo

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cassazione gioco tre campanelle

ROMA - Finisce con l'assoluzione piena il caso di tre cinquentenni finiti sotto accusa per aver organizzato scommesse sul gioco delle "tre campanelle" all'interno dell'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola. La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, «perché il fatto non sussiste» le ammende di 300 e 450 euro stabilite dal Tribunale di Bologna ad aprile 2019. L'accusa di gioco abusivo sollevata nei confronti dei tre indagati non regge secondo i giudici supremi: rispetto a tale reato è «del tutto esulante» la condotta dei tre imputati, che «facendo mostra di riportare delle vincite» inducevano i passanti a giocare a loro volta. Un tale comportamento non è però sufficiente a contestare il reato di gioco abusivo, «in quanto lo stesso - si legge nella sentenza - mira a reprimere non la occasionale e sporadica attività di scommessa su giochi di abilità, ma la non occasionale organizzazione di essa». L'organizzazione presuppone però «l'esistenza di una struttura costituita da mezzi e persone che, seppure non deve essere stabile e caratterizzata da una sua particolare complessità, non può, tuttavia, neppure essere ridotta alla mera disponibilità di un banchetto amovibile ed alla presenza e collaborazione di due "compari"».  
La Cassazione ricorda che una simile attività potrebbe invece essere ricondotta al reato di "esercizio di gioco d'azzardo", ma solo quando la possibilità di vincere o perdere sia «in maniera preponderante se non esclusiva, dipendente dalla sorte e non dalle capacità dei giocatori». Il fattore aleatorio in questo caso è invece escluso. I tre indagati non posso neanche essere accusati di truffa, visto che il loro comportamento aveva come obiettivo solo quello di «sollecitare nell'ignaro scommettitore la volontà di giocare, attraverso la prospettazione di un facile guadagno dovuto alla sua abilità», mentre non è stata rilevata la presenza «di artifici o raggiri» a danno dei giocatori. LL/Agipro

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