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Attualità e Politica

22/04/2021 | 11:38

Giochi, i sindacati al Governo: "Prevedere la riapertura del settore per scongiurare la perdita di migliaia di posti di lavoro"

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ROMA - No alla discriminazione dei lavoratori del gioco. È l'appello lanciato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dopo il cronoprogramma delle riaperture disposto dal Governo. Il fronte sindacale è compatto nel chiedere di «prevedere il riavvio del Gioco pubblico in concessione, chiuso dal 2020, per contrastare il boom del gioco illegale e scongiurare la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro». Il comparto, ricorda una nota unitaria, «occupa complessivamente circa 150mila addetti di cui circa 120mila dipendenti della distribuzione specializzata del gioco, delle Sale Bingo, delle sale scommesse e Gaming Halls, tutt’ora in sospensione dal lavoro e in regime di ammortizzatori sociali». I sindacati manterranno i riflettori accesi sul caso «anche con una mobilitazione di piazza»
A pesare sullo stato di crisi del settore «anche le normative regionali di limitazione dei luoghi del gioco pubblico e il contrasto regolatorio tra Stato e Regioni sulle scelte distributive del gioco regolamentato, in stallo dal 2017, situazione che da sé, ancora prima della crisi pandemica, ha creato un bacino di disoccupazione e di precarietà in un contesto del tutto mutato che richiede pragmatismo e senso di responsabilità sociale».
I sindacati rilanciano «sulle soluzioni condivise dalle Parti Sociali firmatarie della contrattazione di settore sulla riapertura in sicurezza, con la sottoscrizione di Protocollo e Avvisi Comuni - tra i più avanzati del terziario - finalizzati al contenimento del contagio da Covid-19».
In particolare, le sigle «sollecitano l’avvio del confronto istituzionale sulla riorganizzazione del settore, scevra di pregiudizi ideologici, che contempli una sintesi tra i temi della salute pubblica, la tutela occupazionale e il contrasto alle attività illegali».
Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs «bisogna interrompere la discriminazione dei lavoratori del settore del Gioco pubblico in concessione nel contesto delle misure contro la pandemia e considerare i luoghi del gioco parimenti alle altre attività aperte al pubblico a rischio equivalente, con l’adozione delle misure per la difesa della salute dei lavoratori e delle lavoratrici, oltre che dei clienti».
Parallelamente «è necessario continuare il confronto con le imprese in ordine ai cambiamenti organizzativi conseguenti alla pandemia (smartworking, dimensionamento delle sale) avendo come obiettivo il mantenimento dei livelli occupazionali e la costruzione di un sistema stabile di relazioni sindacali che punti alla qualità del lavoro e al riconoscimento delle professionalità».

RED/Agipro

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