Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 19/05/2025 alle ore 20:32

Attualità e Politica

08/08/2015 | 15:10

Lotto, il Consiglio di Stato chiede modifiche a bando di gara: “Requisiti economici eccessivi, in contrasto con raccomandazioni Ue”

facebook twitter pinterest
lotto consiglio di stato bando di gara

ROMA - La bozza del bando di gara per la gestione del Lotto contiene requisiti economici “eccessivi”, che potrebbero costituire “una sorta di barriera all’entrata, in palese controtendenza rispetto alle raccomandazioni” dell’Unione Europea. È una delle osservazioni presenti nel parere della seconda sezione del Consiglio di Stato che ha chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze di effettuare delle modifiche ai documenti di gara. L’attuale concessione, affidata a Lottomatica, scadrà l’8 giugno del 2016: il Governo ha però previsto con la Legge di Stabilità di lanciare la nuova gara entro il 2015. Il parere del Consiglio di Stato è obbligatorio per i bandi pubblici, ma attualmente secondo i giudici di Palazzo Spada dalla documentazione “emergono una serie di perplessità e di elementi che necessitano da parte del Ministero riferente di un supplemento istruttorio”.
I giudici di Palazzo Spada chiedono innanzitutto se “siano state avviate interlocuzioni con organi dell’U.E., ciò anche in considerazione” del contenzioso comunitario nato dalla precedente assegnazione. Tra i punti da chiarire, inoltre, la capacità economica chiesta ai partecipanti, che prevede un fatturato da 150 milioni di euro per attività di gioco nel triennio 2012/2014 e una raccolta da almeno 500 milioni di euro negli ultimi tre esercizi “effettuati tramite terminali di gioco”. Due “rilevanti requisiti” di cui “non si riesce a comprendere la ratio” e che potrebbero costituire “una sorta di barriera all’entrata, in palese controtendenza rispetto alle raccomandazioni promananti dagli organi comunitari”.
Il Consiglio di Stato ha dei dubbi circa la possibilità per chi si aggiudica la concessione del Lotto di installare “le infrastrutture tecnologiche (hardware e software) in territorio estero”, una previsione in linea con i principi comunitari di libertà di stabilimento, ma che potrebbe impedire la verifica e il controllo dei sistemi automatizzati di gioco e “l’esercizio della potestà fiscale dello Stato italiano”. Perplessità anche sulla possibilità di presentare la garanzia provvisoria anche in titoli di stato, un’opzione che “appare troppo generica, poiché non indica se trattasi di titoli di stato nazionali o, comunque, di Paesi dell’area euro”.
I giudici di Palazzo Spada rilevano poi che “non è specificato quante volte la convenzione stessa è prorogabile”, mentre la stessa proroga, prevista in casi di urgenza che non vengono però illustrati, “si presenta come un atto unilaterale”, senza possibilità di opporsi del concessionario che deve accettare “gli stessi patti e le medesime condizioni previste nell’atto di convenzione, comprese quindi le penali”.
Infine si chiede un chiarimento sulla “valutazione dell’offerta tecnica, e più in particolare alla valutazione del progetto informativo”, visto che le attuali indicazioni “appaiono generiche e richiederebbero un maggiore dettaglio con riferimento ai criteri che consentono di comprendere le metodologie di valutazione”.
PG/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password