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Attualità e Politica

23/09/2015 | 13:26

Giochi, Pucci (Astro): «La politica non ha interesse a un reale miglioramento del settore»

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pucci astro binetti

ROMA – Associazioni e operatori del gioco lecito da anni propongono e progettano sistemi per migliorare la sicurezza dei giocatori, ma «nessuno di questi progetti ha mai incontrato l’interesse della politica».

E’ quanto si legge in una lettera che Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione Astro e vice presidente di Sistema Gioco Italia, ha inviato a Paola Binetti, deputata di Area Popolare, in merito ad alcune sue recenti dichiarazioni. «Non corrisponde assolutamente a verità quanto da Lei sostenuto, circa il fatto “che i produttori delle slot “non vogliono controlli sugli apparecchi e scoraggiano la consapevolezza dei giocatori per ridurre la loro autocritica e autocontrollo”» si legge nella lettera, in cui si ricorda come i primi progetti associativi per rendere più sicure le slot risalgano al 2009.

Il disinteresse della politica non riguarda solo i progetti delle associazioni, ma anche a livello normativo Pucci rileva un sostanziale immobilismo, con il riordino previsto dalla delega fiscale che è rimasto inattuato. Proprio nella parte sui giochi della delega era previsto un aggiornamento tecnologico delle slot, che avrebbe trasformato «ogni congegno in un autentico punto di informazione responsabile e di prevenzione alla patologia», ricorda ancora Pucci.

Il presidente di Astro ribadisce inoltre «che l’industria di produzione è già disponibile a sostenere tutti i costi di qualsiasi innovazione» per rendere i congegni più sicuri, risparmiando lo stanziamento di fondi pubblici, che potrebbero essere utilizzati per risolvere altre criticità.

«Il fenomeno del gioco patologico merita attenzione e accurate professionalità – prosegue Pucci - ma non si può continuare a sostenere che esso integri il “principale” problema del Paese, soprattutto adesso che il Ministero della Sanità ne ha certificato una presenza incerta ma comunque sicuramente in linea con gli altri Paesi Europei e del Nord America. Da cittadino, oltre che da rappresentante di categoria, provo imbarazzo e sconcerto nel vedere “insabbiati” i dati che riflettono gli effetti delle normative abolizioniste adottate in Lombardia e Liguria, rispettivamente artefici di una “moltiplicazione epidemiologica” del 42,1% nella prima e del 30% nella seconda, così come provo profonda preoccupazione nell’assistere all’indifferenza per il dilagare dell’offerta illegale di gioco nei pubblici esercizi della Provincia di Bolzano a cui le slot sono state tolte in applicazione della locale Legge».

FP/Agipro

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