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Attualità e Politica

25/02/2015 | 11:00

Delega fiscale, decreto giochi: tassa slot machine scende a 300 mln nel 2015, ma stangata sul prelievo

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ROMA - La tassa straordinaria da 500 milioni sulle slot machine, introdotta dalla legge di stabilità 2015, scenderà per l’anno in corso a 300 milioni. E’ la principale novità contenuta nella versione più aggiornata del decreto giochi previsto dalla legge di delega fiscale, che nel giro di 10-15 giorni giungerà sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Ma è l’unica buona notizia per il settore degli apparecchi: secondo il testo che Agipronews ha potuto visionare, il balzello annuale da mezzo miliardo di euro tornerà in vigore integralmente dal primo gennaio 2016. Il Mef anticipa poi la rivoluzione fiscale al primo luglio 2015, quando per tutti i giochi pubblici la tassazione sarà calcolata sul margine, vale a dire la differenza tra incassi e vincite. Per le slot machine, il prelievo è fissato dal decreto giochi al 60 per cento e – tradotto con gli attuali parametri – equivale ad un’imposta del 15,6%, due punti e mezzo in più dell’attuale 13,1%, con un gettito supplementare per il ministero dell’Economia che si può prevedere attorno ai 600 milioni di euro. Tra le altre novità contenute nell'ultima versione del decreto giochi, qualche dettaglio in più sulle gaming hall, le sale giochi in cui si vogliono canalizzare alcune attività di gioco: dovranno avere una superficie non inferiore a cinquanta metri quadrati e rispettare il parametro di un apparecchio ogni tre metri quadrati. Confermato anche l’innalzamento della tassa sulla fortuna, che sale dal 6 all’8% sull’importo eccedente le vincite superiori a 500 euro per Lotto, SuperEnalotto, Vlt e Lotterie. Infine, il Mef introduce un mini prelievo dello 0,1 per cento sulla raccolta effettuata dai concessionari – da un minimo di mille euro a un massimo di 500 mila euro – da destinare a campagne informative e per iniziative di comunicazione responsabile su temi stabiliti da una Commissione governativa istituita il Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi. NT/Agipro

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