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Attualità e Politica

11/12/2018 | 17:47

Valle d’Aosta, Distante (Sapar): “Divieti e proibizioni non risolvono il problema del gioco patologico”

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valle d'aosta distante sapar

ROMA - «La notizia dell’approvazione da parte del Consiglio regionale della Valle d'Aosta della proposta di legge che anticipa i termini dell’entrata in vigore della norma in materia di gioco al 2019, ci lascia basiti e interdetti: ancora non è chiaro agli amministratori che divieti e proibizioni non risolvono il problema del gioco patologico, quanto inducono solamente i giocatori a spostarsi verso altre offerte di gioco, magari in territori limitrofi, incentivando fra l’altro il proliferare del gioco illegale». Lo sottolinea Domenico Distante, presidente dell’Associazione Sapar, commentando la notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio della Valle D'Aosta, della proposta di legge che modifica i termini per l’applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco. «Questi atti di forza sono inaccettabili e antidemocratici. Soprattutto se al contempo il neo presidente Fosson, a cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro, dichiara che la priorità di tutti deve essere la salvezza del casinò di Saint Vincent. Non esistono aziende e lavoratori di serie A e B, tutti hanno pari dignità lavorativa», ha evidenziato ancora Distante.

«Il testo approvato in Consiglio non solo interviene anticipando i termini relativi alle distanze rispettivamente al 1° giugno 2019 e al 1° gennaio 2019, -  ha proseguito ancora Distante -  ma introduce anche un nuovo metodo di misurazione delle stesse, che non avviene più tramite il percorso pedonale più breve, ma tramite il raggio dai luoghi sensibili. Questa metodologia di intervento in nome della salute pubblica ma a discapito della libertà d’impresa mina gravemente l’attività degli operatori del comparto gioco, garanti sul territorio della legalità, dell’occupazione, della tutela del giocatore potenzialmente patologico. Con questi interventi emanati senza un confronto reale e costruttivo con gli operatori del gioco lecito si avrà come unico risultato il proliferare del gioco illegale, come dimostrato dal vicino Piemonte: si è eliminato il gioco lecito, sono proliferati gli apparecchi irregolari, il giocatore patologico continua a giocare ma con offerte ben più aggressive rispetto alle AWP e incontrollabili, come ad esempio l’online, fruibile ovunque e a qualsiasi ora».

La Regione, ha concluso Distante, «dovrà ora prendersi la responsabilità di centinaia di dipendenti che inevitabilmente perderanno il posto di lavoro, così come si sta preoccupando della salvaguardia del casinò di Saint Vincent».
RED/Agipro

 

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