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Ippica & equitazione

20/10/2021 | 10:08

Ippica, all’Ippodromo Snai La Maura vigilia del Gran Premio delle Nazioni e giornata con tre doppi

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Ippica ALL’IPPODROMO SNAI LA MAURAVIGILIA DEL GRAN PREMIO DELLE NAZIONI E GIORNATA CON TRE DOPP

ROMA - All’Ippodromo Snai La Maura Trotto di Milano riunione di corse che fa da vigilia ad una settimana importante che avrà il suo culmine nel Gran Premio delle Nazioni Gr. 1 di sabato 23. Nelle sette corse in programma questo martedì si sono registrati ben tre doppi: la connection Fausto Barelli-Pietro Gubellini ha dato il là al pomeriggio con la vittoria di Alter Ego Club nel Premio La Riviera Lindy, la reclamare con abbuono per gli allievi. C’è molto del “piccolo diavolo” nel successo del figlio di Sj’s Caviar: il 5 anni ha mosso all’esterno, ha avvicinato progressivamente Zarbon del Sile (velocissimo dal secondo nastro tanto da sfilare al comando dopo 400 metri), lo ha messo alle strette sul penultimo rettilineo e in retta è passato controllando il tentativo di Un Grande Ido e al contempo senza concedere troppo spazio a Vita Breed. Per il vincitore ritorno alla vittoria dopo otto mesi, a media di 1.14.4: in giornata no il favorito Tinto del Nord, già poco brillante nella giravolta (una sua specialità) e poi in difficoltà a traguardo lontano. Il Barelli-Gubellini team ha poi replicato con Zanzarito nel Premio Royal Lindy, la prova per anziani di cat. F/G. E dire che il figlio di Ganymede ha rischiato di compromettere la sua prestazione con un breve errore nella fase iniziale che, pur non costandogli tanti metri, lo ha costretto ad avviarsi dalla coda del gruppo: Zanzarito ha però confermato l’ottimo momento di condizione prendendo la scia dell’attaccante Zaffiro Gzo, da lì ha mosso sull’ultima curva aggredendo il battistrada Zero di Pippo e in retta è passato di slancio a media di 1.13.1, a un decimo al proprio personale, centrando la seconda vittoria consecutiva in altrettante uscite per la nuova gestione. Zero di Pippo ha provato la gara d’avanguardia ma ha probabilmente pagato la spesa iniziale per respingere Zaffiro Gzo e in retta si è afflosciato: dalla sua scia è uscito Antares Three che ha vanamente provato ad acciuffare il vincitore, mentre più indietro Velatri Lung ha preso la meglio per il terzo posto. Altra connection in evidenza, e non è una novità, quella collaudatissima formata da Mauro Baroncini e Andrea Farolfi. Nel Premio Random Destiny, la reclamare sui 1650 metri per cavalli di 3 anni, Cuordileone Font ha onorato il ruolo di favorito, ma con maggiore fatica di quanto previsto, soprattutto per come si era messa la corsa: il figlio di Ringostarr Treb è infatti sfilato senza spesa al comando, ha potuto gestire indisturbato il ritmo ma in retta non è riuscito a staccare i rivali e con un pò di apprensione si è dovuto guardare da un valido Cabernet Roc, impegnatosi all’esterno scoperto dal via e avvicinatosi al battistrada nei 400 finali. Missione comunque porta a termine, a media di 1.14.: terzo posto per Chapeau Car, che ha seguito le mosse di Cabernet Roc senza trovare troppo spazio in retta perché in terza ruota era proteso Corsaro San, poi in leggera flessione nei 100 finali.

Splendida conferma di Alchimia di Casei nel Premio Rudys Bounty: la figlia di Adrian Chip era già piaciuta tantissimo alla prima uscita per il team, oggi si è ripetuta con una prestazione che la conferma pronta ad affrontare contesti più elitari: se è uscito un riferimento cronometrico “normale” in 1.12.2 (sicuramente meno appariscente rispetto allo strepitoso 1.11.9 della precedente uscita ottenuto su pista allentata dalla pioggia) è solo perché il suo interprete, ricevuto il prego si accomodi da Angelina Jolie, ha cercato di contenere la grande voglia di andare della sua allieva mollando le guide solo in retta, dove Alchimia si è allungata facilissima spegnendo sul nascere le velleità dell’appostata Angelina Jolie. Nonostante il… freno a mano tirato, Alchimia ha volato il mezzo miglio finale in 56.4! Ottimo secondo posto per Angelina Jolie, mentre Rue du Bay a intervallo ha sfruttato la posizione per mantenere il terzo posto conquistato sin dal via. Anche per Max Castaldo è stata una giornata ricca di soddisfazioni. Il Premio Domonique Nelson, la prova sui 2250 metri per cavalli di 5 e 6 anni, è stato certamente condizionato da un cambio di ferratura e dalla conseguente lunga permanenza in pista cui sono stati costretti i suoi protagonisti: e così la nevrile Arizona Ek è esplosa di galoppo rabbioso allo stacco, e lo stesso Anzon ha accennato l’errore dietro l’autostart e bravo è stato Andrea Farolfi a riprenderlo in mano, partendo leggermente discosto ma almeno tenendo di trotto il suo allievo. Chi ha approfittato al meglio della situazione è stato appunto il driver milanese con Arancia Jet: la cavalla di Angelo Nuti è andata facile facile al comando, ha potuto gestire a piacimento il ritmo completando il km in 1.19.5, poi nell’ultimo giro ha controllato il pressing via via più insistito di Anzon e in retta si è salvata a fatica, a media di 1.16.1, sfruttando anche il fatto che dietro ai due è rimasta irrimediabilmente chiusa Avasinis Jet, che ha provato vanamente a forzare un varco impossibile. L’altro centro di Max Castaldo è arrivato nel Premio Millau, la prova sui 1650 metri per cavalli di 4 anni che ha chiuso la riunione, anche qui cogliendo al volo l’occasione materializzatasi con l’errore di Big Jim Lf a metà dell’ultima curva, quando il favorito di Alessandro Gocciadoro era ancora saldamente al comando delle operazioni. Seconda dal via, Bagheera Lz (di cui Castaldo è anche allenatore) si è ritrovata al comando, in retta ha allungato e ha chiuso netta a media di 1.12.9, controllando un pur valido Baldur progredito all’esterno nei 400 finali, mentre Barbabietolo Pel ha preceduto il resto del gruppo. I sette mesi di stop non hanno fermato Crystal Ross nel Premio Little Alice, la prova per cavalli di 3 anni con alla guida i gentlemen: il figlio di Nad Al Sheba è stato presentato già in buona condizione da Andrea Guzzinati, il resto lo ha fatto Filippo Monti, perfetto nel gestirne al meglio le energie, sfilando con la dovuta gradualità su Crisalide Moon, tenendo botta al pressing di Castellamzam Sa e infine in retta sottraendosi al bel finale di Caipirinha Fi. Il risultato probabilmente sarebbe potuto cambiare se Calcutta Lux non avesse sbagliato al km quando incombeva deciso in terza ruota sulla pariglia di testa.

Copyright: Foto Dena - Snaitech 

RED/Agipro

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