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SBC News

10/08/2018 | 15:31

Scommesse, Caci (Sportradar): “India, gioco illegale da sconfiggere con la regolamentazione”

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Scommesse Caci Sportradar India

ROMA - «La scommessa migliore per il governo dell’India è avviare una regolamentazione del betting sportivo, per limitare e porre fine alle attività illegali»: ne è convinto Lorenzo Caci, Direttore della Business Development and Strategic Partnerships di Sportradar, in un’intervista rilasciata a SBC News. Di recente una commissione governativa indiana ha esaminato la possibilità di modificare l’impianto normativo in tema di gioco, al momento nel Paese sono consentite solo alcune lotterie e scommesse su gare ippiche. La commissione ritiene che i benefici della regolamentazione sarebbero consistenti e concreti, anche se suggerisce di avviare il cambio normativo mantenendo alcuni paletti, come un limite alle puntate basato sul reddito individuale, il divieto di utilizzo dei contanti con i pagamenti collegati alle carte d’identità digitali dei cittadini e il collegamento a un totalizzatore unico per garantire il massimo controllo.

«Il report della commissione mostra che il gioco illegale nel Paese è ancora consistente - dice ancora Caci - tuttavia in India le prossime elezioni sono previste per la primavera del prossimo anno, dunque il parere potrebbe avere una valenza ridotta. Resta aperta la possibilità che però, come successo già per i fantasy sport e le lotterie, anche le scommesse sportive possano ricevere il via libera dai singoli stati federali». La regolamentazione del settore «significherebbe molto, anche in termini occupazionali, visto che è una industria completamente nuova», dice ancora, anche se il settore sconta uno stigma sociale e «una carriera nel settore scommesse potrebbe essere considerata poco desiderabile o onorevole». Sulla possibilità di un limite alle puntate o di legare i conti di gioco alle carte d’identità elettroniche Caci nutre dei dubbi: «Potrebbero essere soluzioni proibitive da realizzare», anche se rispondono alle preoccupazioni delle possibili insidie legate al riciclaggio di denaro, comunque «si tratta di un buon quadro d’insieme su cui iniziare a lavorare».

PG/Agipro

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