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Ultimo aggiornamento il 29/10/2025 alle ore 17:30

Calcio

29/10/2025 | 12:35

Match-fixing, arbitri influenzavano l'esito di partite di Serie C e Primavera: arrestate cinque persone

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Match fixing arbitri influenzavano l'esito di partite di Serie C e Primavera: arrestate cinque persone

ROMA – Indirizzare i risultati di alcune partite di Serie C e di calcio giovanile per favorire l'esito positivo di scommesse mirate. Questo l'obiettivo di un'organizzazione guidata da un arbitro, secondo le indagini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Reggio Calabria. Arresti domiciliari per cinque persone, indagate per il reato di associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive. 

L'inchiesta “Penalty”, come si legge nel comunicato della Procura, è partita a gennaio 2024 dopo una segnalazione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riguardo un flusso anomalo di scommesse su un incontro calcistico della Primavera. L'attività investigativa ha portato alla scoperta di una presunta associazione a delinquere, guidata da un arbitro della Sezione di Reggio Calabria delle categorie Primavera, Primavera 2 e Serie C, che avrebbe diretto diversi incontri calcistici indirizzando volontariamente il risultato per favorire scommesse effettuate dagli altri membri del gruppo.

Secondo la ricostruzione della Procura, riporta l'agenzia di stampa Agi, l'associazione sarebbe stata finanziata da due imprenditori toscani padre e figlio, Giampiero e Tommaso Reale, titolari di un'agenzia di scommesse di Sesto Fiorentino (FI), anche loro agli arresti. L'agenzia di scommesse sarebbe stata utilizzata per piazzare giocate sulle gare influenzate dall'arbitro. Gli indagati avrebbero inoltre utilizzato provider di scommesse esteri non autorizzati a operare nell'Unione Europea.

Dopo la segnalazione delle prime irregolarità, il direttore di gara reggino era stato sospeso dagli organi della giustizia sportiva, ma aveva corrotto altri colleghi per indirizzare il risultato di altre partite con lo stesso meccanismo, con la promessa di pagamenti che potevano arrivare anche a 10mila euro a incontro. Altri membri del gruppo si occupavano della ricerca di nuovi arbitri da inserire nel giro di match-fixing.

Concedere un numero anomalo di calci di rigore (da cui il nome dell'operazione “Penalty”) era il modo principale con cui le partite erano indirizzate, favorendo delle scommesse “Over” sul numero di reti segnate. In altri casi una squadra era favorita attraverso espulsioni spesso inesistenti ai danni degli avversari.

DVA/Agipro

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