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Ultimo aggiornamento il 31/10/2025 alle ore 17:00

Calcio

31/10/2025 | 10:22

Match-fixing, operazione “Penalty”: inchiesta scattata da flussi anomali su Benevento-Cesena Primavera e dalla denuncia di un arbitro

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Match fixing operazione “Penalty”: inchiesta scattata da flussi anomali su Benevento Cesena Primavera e dalla denuncia di un arbitro

ROMA – L’arbitro Stefano Milone ha denunciato il collega Luigi Catanoso per un presunto tentativo di corruzione avvenuto alla vigilia della partita Empoli–Lazio del Campionato Primavera, disputata il 18 agosto 2024. Catanoso è tra gli indagati dell’operazione “Penalty”, condotta dalla Procura di Reggio Calabria, contro un giro di scommesse illegali legate al calcio giovanile.
Dopo l'incontro con il collega, come riporta La Nazione Firenze, Milone ha denunciato immediatamente il tentativo di corruzione al suo designatore, Maurizio Ciampi, e, di conseguenza, è stato sostituito per la gara del giorno successivo. Nel suo esposto – da cui è scaturita anche un’inchiesta federale – l’arbitro ha precisato che Catanoso aveva preannunciato la visita, giustificandola con la presenza a Firenze “insieme a un’amica”.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza del gip Andrea Iacovelli, l’incontro si sarebbe svolto la notte precedente alla gara, presso l’hotel Michelangelo di Firenze. Milone, designato a dirigere la partita, avrebbe ricevuto la visita di Luigi Catanoso e Giancarlo Fiumano, quest’ultimo tra i cinque arrestati nell’inchiesta “Penalty”, insieme ai sestesi Giampiero e Tommaso Reale, padre e figlio, titolari di un’agenzia di scommesse di Sesto Fiorentino. La "visita" aveva l’obiettivo di “ottenere informazioni sull’incontro in cambio di 3mila euro”. L’arbitro Milone avrebbe dovuto “indirizzare la partita”, così da consentire alla presunta associazione criminale di trarre profitto dalle scommesse parallele effettuate sull’evento. Si trattava, secondo gli inquirenti, di puntate “sicure”, eseguite tramite siti esteri per eludere i controlli sui flussi anomali.

Le indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno accertato che il gruppo criminale adottava sempre la stessa modalità di avvicinamento: corrompere arbitri di categorie giovanili per alterare i risultati e trarre profitto dalle scommesse. In almeno un altro episodio il piano avrebbe avuto successo, con l’arbitro Gianluca Catanzaro, che diresse Hellas Verona–Cagliari (Under 19), terminata 3-5: un risultato coerente con le giocate sugli “Over”. Secondo l’ipotesi accusatoria, Catanzaro avrebbe ricevuto 10 mila euro per condizionare l’esito del match.

L’inchiesta “Penalty” è partita da una segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, relativa a un flusso anomalo di scommesse sulla gara Benevento–Cesena Primavera del gennaio 2024. Le giocate sospette, concentrate nei comuni di Melito Porto Salvo, Condofuri e Palizzi Marina (provincia di Reggio Calabria), avevano generato vincite per circa 41 mila euro. Quella partita era diretta proprio da Luigi Catanoso.
Oltre a lui, sono finiti ai domiciliari altri quattro indagati, tra cui Giampiero e Tommaso Reale, considerati i finanziatori del giro di scommesse illegali. Altri due soggetti risultano indagati a piede libero. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.

FRP/Agipro

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