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Attualità e Politica

07/03/2016 | 12:20

Corte di Giustizia UE: il 13 aprile si discute il ricorso di Betuniq, marchio maltese travolto dal caso “Gambling”

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Corte giustizia europea betuniq

ROMA - Il marchio è stato travolto dall’inchiesta “Gambling”, che ha portato nel luglio scorso all’arresto di oltre 40 persone e al sequestro di beni per due miliardi di euro, ma il contenzioso avviato contro l’Italia prosegue. La Corte di Giustizia ha fissato al 13 aprile l’udienza pubblica per la discussione del caso-Betuniq. Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, e successivamente anche il Consiglio di Stato, avevano rinviato oltre un anno fa – ben prima del blitz della Procura e della DDA di Reggio Calabria – alla Corte UE del Lussemburgo gli atti di un procedimento penale contro il titolare di un’agenzia Betuniq senza concessione, sequestrata dalle forze dell’ordine. La causa comunitaria – malgrado arresti e sequestri - è andata avanti, anche se la società non ha più un business in Italia, ed è ora arrivata ad uno snodo decisivo: dopo l’udienza del 13 aprile, saranno presentate le conclusioni dell’Avvocato generale dell’UE e poi, probabilmente nei primi mesi del 2017, si giungerà a una sentenza. Il dubbio sollevato dai legali della società – e condiviso dai giudici italiani – riguarda il bando di gara “Monti” del 2012, per il rilascio di 2000 concessioni di scommesse sportive. Nell’ordinanza di rinvio, si ipotizza il contrasto con i principi dei Trattati europei di una gara che contenga clausole di esclusione dal bando per la mancanza del requisito di capacità economico-finanziaria, “in ragione dell'assenza di criteri alternativi rispetto a due referenze bancarie provenienti da due istituti finanziari differenti”. In sostanza, Betuniq – che era interessata a entrare nel mercato regolamentato - aveva presentato garanzie bancarie di una sola banca europea e non di due, come previsto dalle regole di gara, finendo così esclusa dalla procedura di selezione indetta dai Monopoli di Stato.
NT/Agipro
 

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